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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   La salute di Musolino bandito e carcerato.
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   4. — La salute di Musolino bandito e carcerato.
   Non ci risulta nulla di speciale circa e durante la permanenza del bandito nelle carceri di Urbino. Certo, non ebbe colà attacchi di sorta, anzi godette sempre di buona salute. Dopo un po' di tempo passato nella antica capitale dei Della Rovere, Giuseppe Musolino fu con grandi precauzioni tradotto alle carceri di Catanzaro; e di là,istruitogli ,un intricato processo, fu nel gennaio 1902 fatto di nuovo viaggiare e trasferito a Lucca, dove, per ragioni di legittima suspicione, la Cassazione decise «he dovesse aver luogo il dibattimento di Assise.
   Interrogato da noi circa le sue condizioni fisiche durante i due anni e 9 .mesi di latitanza, Musolino ha sempre replicato ehe ebbe molto a soffrire. Digeriva male, era dimagrato, si sentiva stanco, «immiserito». Ci assicuṛ perfino di sentirsi meglio in carcere che in latitanza, e confesṣ che si augurava di essere arrestato sentendosi ridotto in cattiva salute. Ci disse di avere avuti durante il primo anno di latitanza moltissimi attacchi epilettici, e di essere stato quasi sempre sofferente. Faceva, per premure della famiglia, una cura progressiva di un liquido medicamentoso (atropina, ioduro?) da prendersi a goccie, da 4 a 40 per volta, ma non ci seppe specificare di quale medicina si trattasse. A domanda (24-25 marzo 1902) dichiaṛ di non aver mai sentito parlare di bromuro.
   Interrogammo su questo punto Ippolita, sorella del bandito (5 maggio 1902), la quale ebbe per lui ogni cura durante il periodo di latitanza e che lo vedeva assai di sovente. Ippolita ci assicuṛ che suo fratello « Peppino » godè sempre ottima salute, e che non gli porṭ una o due volte che del chinino. A domanda, ci disse di non ricordare se durante la latitanza Peppino si fosse lagnato mai con lei di soffrire di convulsioni; poi, riflettendo meglio, aggiunse : « seppure, una volta ». Mu-