Stai consultando: 'Biografia di un bandito Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia', E. Morselli - S. De Sanctis
Pagina (41/447) Pagina
Pagina (41/447)
Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
Le gesta criminose. 35
11 certo si è che dalla fine di settembre 1900 ai primi di ottobre 1901 non risulta che Musolino commettesse reati di sangue. Intanto però la pubblica sicurezza faceva sforzi immani pel suo arresto. Egli era quasi miracolosamente sfuggito ad una serie di più o meno abili appostamenti, fra cui, oltre quello da noi descritto alla grotta Mingioia, ad un vero assedio, con accerchiamento strategico, di quasi un intero battaglione di soldati, nei dintorni del Monte Scifà, poco lontano da Santo Stefano. Egli si vantò sempre di avere anche più e più volte veduto passare e sfilare sotto i proprii piedi e a portata della sua doppietta gli stessi comandanti dell'arma dei Carabinieri, gli sfessi delegati di pubblica sicurezza incaricati di arrestarlo; corre la voce che egli in quel frattempo abbia potuto frequen-ìare impunemente i luoghi abitati, i borghi, le stesse città alla marinai» e sia stato ospite non ingrato di conventi frateschi e di famiglie rispettabili*, e abbia dormito persino nei letti dove prima! o dopo di lui riposavano gli ispettori ministeriali, e abbia osato pur anco viaggiare in ferrovia, protetto sempre ora dalla paura che il suo solo nome incuteva, ed ora 'dal favore popolare che lo credeva un « disgraziato », una vittima di un errore giudiziario. E così la sua latitanza potè prolungarsi, nonostante la fortissima taglia posta su di lui dal Governo, nonostante tutti i provvedimenti di prefetti, comandanti, delegati ed altre autorità, sino a che alcuni abili funzionari non pensarono d'isolare il bandito dai suoi numerosi favoreggiatori, essendo convinti che in questi stesse la sua forza.
Carcerati centocinquanta di costoro, Musolino, come ripetutamente dichiarò anche a noi, si trovò allora separato dal suo ambiente e comprese che sarebbe stato pericoloso restare in Calabria. «Non era più tempo di vendicarsi, bisognava fuggire » : ci disse. Partì col vago progetto di recarsi all'estero; forse in Francia, forse in America. A detta di Muso-