Stai consultando: 'Biografia di un bandito Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia', E. Morselli - S. De Sanctis
Pagina (40/447) Pagina
Pagina (40/447)
Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
4.1
GIUSEPPE MUSOLINO.
solino ebbe la intenzione di ferire più gravemente lo Zirilli, che non cessava di « fargli la spia e d'ingiuriarlo ». Secondo il suo consueto dichiarò che non aveva compagni quel giorno (interrogatorio 15 novembre 1901) e che fori Zirilli replicando più colpi (interrogatorio 20 novembre 1901). Nell'interrogatorio reso in Assise, Musolino escluse anche qui la correità di Jati e di De-Lorenzo, ed ogni intesa colla Picciotteria; disse che agì da solo, nell'intento di dare allo Zirilli un'altra severa lezione; e ciò dicendo atteggiò la bocca a sorriso. — Questo reato costituì nel processo di Lucca l'XI ed ultimo atto di accusa.
In atti si trova anche cenno di un incendio e di una rapina a danno .di certo Boeri, senza però altre notizie, e verosimilmente perchè durante la latitanza di Musolino venivano a questo attribuiti molti dei reati.rimasti di autore ignoto nei paesi dell'Aspromonte.
Durante il dibattimento in Corte di Assise si parlò anche dì altri reati attribuiti a Musolino> i quali avrebbero una particolare importanza per la figura psicologica del bandito. Quantunque la Corte respingesse l'istanza del Pubblico Ministero per la produzione dei documenti principali che figurano quali prove indiziarie nei processi di estorsione istruiti a carico di Musolino, purfuttavia è notissimo a tutti come il bandito durante la latitanza avesse scritte alcune lettere allo scopo di ottenere danaro. In una lettera diretta alla sorella Ippolita e sequestrata al De-Lorenzo coimputato, che ne era il latore, Musolino parla di L. 200 che doveva mandargli il barone Palizzi e di altre riscossioni da farsi. Così, esiste una lettera di Musolino al signor Francesco Ciezo in data 11 settembre 1901, nella quale domanda per « limosina » L'. 200 e roba da mangiare ; e un'altra al barone Collice, nella quale, in modo gentilissimo quasi supplichevole e sempre per «limosina», domanda L. 100.