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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Nono
L.A.
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1849, pagine 72+8

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a cura di Federico Adamoli

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   o Guazzatoio, che con tal nome chiamatasi ancora ne' tempi che presso noi stava prigione il Re Enzio. Dal Guazzatoio andando lungo Reno, è facile immaginare che la Porta di Galliera stava nel-V estremità del palazzo Fibbia, ora del signor Conte Antonio Pallavicini ; e che altra Porta era quella che diciamo Torresotto di san Giorgio. Questa parte della città era alquanto elevata. Chi non vede che dal piano della Via Larga di santa Maria Maggiore a quello della strada detta Ripa di Reno, la differenza è circa di otto o dieci piedi ? Si traversi il palazzo che fu dei Gnudi, e si discenda, non al piano della strada , ma a quello del portico che sta di rincontro al suddetto palazzo, e se ne avrà chiaro convincimento. Dalla porta di saji Giorgio voltando per lo Borgo delle Casse, si giunge all'altra fòssa, ove ora è la Seliciata di 9an Francesco, ed in questa si vede la Porta Soteria, detta Stie-ra, che per essere stata rifatta nel iaoo circa, fu detta Porta Nuova, e ne ritiene ancora il nome. Poco distante da questa Porta, e prima di entrare nella Nosadella, era un ponte di cui trovo menzione in un documento dell'anno 1670. Dal ponte piegando pel vicolo Fregatette, e proseguendo pel Fossato, si ritorna alla Porta di Saragozza d'onde partimmo. 5i
   L'Alidosi descrive le Porte della città del secondo circolo, come segue:—Da san Petronio fu ampliata la città, e s'accrebbe il numero delle Porte in questo suo secondo circolo, nel quale (per quel che si trova) furono in diversi tempi le infrascritte Porte. — La prima fu in Istrada Maggiore , tra la casa dei Surici , ora delio Spedale della Morte , e la casa di quello del Ferro, già de'Tartagni (oggi Bianchetti); e questa venne levata dell'anno ia56.—