Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Ottavo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (751/856)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (751/856)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI 7Si
   rimembranze. Aperte rimangonrvi, per opera loro» al commercio, parecchie grandi strade , quelle specialmente della Cornice, del Cenisio, del Sem-ptOde : opere ammirabili e degne degli antichi Romani , che rendono illustre testimonianza di ciò ohe possa l'attività unita a quell'alta ispirazione ohe dicesi genio. Progressi immensi fece tra noi l'agricoltura; e presero uno slancio novello le scienze incoraggiate e protette. Palazzi magnifici furono eretti ; antichi templi restaurati o compiuti ; pònti arditissimi , capolavori di arte , voltati sopra Tasti e difficili fiumi. Infine un incremento di vita si venne manifestando in ogni parte del corpo sociale. Ma ciò che più specialmente merita osservazione ed encomio, sono i miglioramenti che ricevette 1' ordinamento giudiziario, per rispetto alla giustizia criminale; miglioramenti che ebbero in< gran parte messi in atto i voti filantropici del Beccaria , del Filang eri di Mario Pagano. n
   „ Eoco ciò ohe gl'italiani dovettero ai Francesi. Ecco inoltre ciò che debbono a Napoleone. L' abitudine d' un' adulazione disgustevole ; una servile letteratura , schiavitù di stampa ( meno brevi eccezioni in pochi paesi ) abbassamento d' ogn' indole , infievolimento de' legami patriottici , infine la totale disparizione del prestigio del nome italiano. L'Italia sotto Napoleone, non più Italia ma Francia ; i soldati di lei combattenti agli estremi limiti dell'Europa continentale, per interessi che punto non li toccavano, tra gente che toglieva loro sin la favella d'Italia. Oltre di ciò Napoleone lasciò ad essi (come ad altri popoli) il funesto principio che la gloria consiste in render soggette le straniere nazioni , e che buono è ogni mezzo purché serva a far 1' uomo ricco, e potente. Fu desso perciò l'autore massimo della moderna abbiezione; di quell'abbiezione funesta, che rende i popoli d'Italia e d'Europa ornai incapaci di libertà. Un'orribile smisurata ambizione regna in fondo d'ogni cuore ; ed è pur questa eredità dal gran guerriero lasciataci ,,.