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ANNALI
rAvvocato Foit. Passò poi alle cattedre, ed insegnò per cinque anni filosofìa in Lucca, per sette teologia in Ferrara ; poi in Padova , in Piacenza , dove dalla Cattedra e dal Pulpito moltissimo affaticò. Fu quindi paroco a San Sepolcro ; indi maestro a Lodi, poi riposò ad Imola , dove passò al Signore il 7 di Ottobre del 1787. Lasciò pocbe opere latine, e molte italiane , fra le quali parecchie tragedie che sono forse le prime scritte da claustrali, dopo quelle del famoso Padre Granelli Gesuita. L' Annibale in Bitinia, la Sara, il Ciro liberato , il Baldassarre, la Gerusalemme distrutta , l'Adelasia in Italia, l'Osiride, il Saulle, il Nabucco, la Berenice vendicata , 1' Ortoguna regina degli Arabi e il Diluvio, sono le sue principali , tutte notate dal Fantuzzi , ma non tutte più reperibili.
Ringhieri Monsignor Ottavio, zio e padre adottivo di Francesco Ulisse, fu pure egregio fra ì bolognesi del secolo scorso. Fino dal 1699 era Canonico di San Pietro: poi del 1701 fu laureato in gemina legge, ed aggregato a tutti i collegi dei giurisprudenti. — Fu poi aggiunto al Collegio teologico , ed ottenne una cattedra di Gius Pontificio nel pubblico Studio. Era Protonotario Apostolico e Canonico Teologo della Metropolitana. Amò le umane lettere, ed appartenne alle Accademie dei Gelati, degli Accesi, e degli Arcadi : e fuor di patria , appartenne alla forlivese dei Filergiti. Egli morì in Assisi , dove il Lambertini lo mandò Vescovo, 1'8 Gennaio del 1755, e fu seppellito nella sua Cattedrale. Lasciò non pochi suoi scritti, e non pochi raccolti da altri, e pubblicati per sua cura.
Rondoni Giambatista fu prete ottimo bolognese. Studiò belle lettere e Teologia , e fu Segretario di Monsignor Inquisitore di Malta, il quale ufficio sosteneva nel 170.3. Venne poi a Bologna, e fu Canonico di San Petronio nel 1719 : indi predicò