BOLOGNESI
   Ma per tornare al Canonico Peggi, veramente degno di lode, ecco l'epigrafe prolissa onde più. sopra abbiamo detto ;
   PETRO FRANCISCO PEGIO DE HOM USUIVI MEI IBIS BENEMERITO PHILOSOPHIAM QttNQUACXNTA QUINQUE ANNO8 MIRA PERSFICUITATE UT PATRIO CTMNASIO TRADIDIT
   ACUTO USU8 INGENIO CELERI ET CONSTANTI MEMORIA UBERRIMA COPIA DICENDI PLUSQUAM TRIA MILLIA AL'DITORUM HABUIT INTERQUE EOS EXCELLENTI INGENIO VIROS QUORUM NOMEN ET OPERA AETAS NON DELEBIT ARGUTI8 MONITIS 8UAVIBU8QUE LEPORIBÌIjS INTER DOCENDUM IMBUIT ADOLESCENTES SUMMA DISCENDI CUPIDITATE ET PRUDENTIA VITAE AEDEM AUGU8TAM S. PETRONU GAN0NICU8 RELIGIOSISSIME COLUIT BENEDICTI XIV. PONT. MAX. iNTIMAar FAMILIARITATEM ÉT BENEVOLE ITTI AM ADEPTUS
   AB EO EPISTOLA8 8AEPI88IME ACCEPIT A PRIltfO U8QUE AD ULTIMUM REGNI ANNUM PERlUCUNDAS EJU8DEM CUBICULARII HONORE FUNCTU8 OBIIT ANNO MDCCLXXX DIE XXIV. M ART fi VlXIT ANN08 XCI. DIES VII. AUDITORE 8 6UPER8TITES GRATI ANIMI MOlTUMENTUM POSUERB
   Sette opere lasciò il Peggi, le quali mostrano erudizione e pazienza ; e come in lui la memoria superasse per avventura 1' intelletto, che fu però nel buon Canonico robusto e perspicace.
   Cornelio Pepali I. fu pure un egregio bolognese. Fu senatore per pochi mesi , cioè dal Marzo 1707 ai 3i d' Agosto in cui morì. Ebbe sepoltura in S. Domenico, dove i Pepols posseggono più cappelle. Era Cornelio buon poeta, amico dell' Orsi e del Manfredi , e forse il primo dopo di essi che furono i due luminari del Parnaso bolognese.