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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 63 x
   Guglielmini nella scienza dell'Algebra. Le lusinghe delle matematiche lo tolsero alle leggi , non però alla poesia. Amò come il Petrarca , e scrisse per la sua donna , fatta Monaca , la più bella Canzone erotica dopo quelle appunto di Messer Francesco. Insomma , parve poeta tanto mirabile anche ai più schifiltosi fiorentini , che nel 1706 all' Accademia della Crusca lo aggregarono. — E già in questo tempo era Lettor pubblico di Matematica (1699): e specialmente in Astronomia valse moltissimo. E da sè , colio Stancari , si fece astronomo. In casa di questo, poi del Manfredi fu eretta una piccola specola, fu tracciata una meridiana, fu posta la prima cicloide che ti facesse in Italia. Così ebbe origine la cattedra d' Astronomia in Bologna , e la specola poi dell' Istituto. Intanto ( poiché sapeva d'ogst scienza matematica) il nostro Manfredi venne fatto soprantendente alle acque del Bolognese (1704); e nella grande controversia dell'immissione di Reno in Po, vide, sorisse ed operò non poco praticameote. Riparò il porto di Fano ; bonificò le Paludi Pontine, regolarizzò le Chiane, importanti acque di confine ; salvò Lucca dalle minacce del Sercliio ; fu, in una parola, il primo idraulico de' suoi tempi dopo il sommo Guglielmini, Nello stesso anno venne fatto Protettore e Rettore del Collegio Montalto : e se prima nè studii nè disciplina vi aveva in buon ordine , e studii poi e disciplina vi divennero mirabili. Ma giunto 1' anno 1711 , e fabbricata la specola dell' Istituto, la scienza degli astri tolse il Manfredi ad ogni altra occupazione ; laonde Bologna, mercé di lui, divenne la città degli astronomi. Scrisse e pubblicò effemeridi celesti, trattati sulle comete , sulle ecclis-si , sulle stelle fisse, sui pianeti: e si mostrò mirabilissimo, e divenne famoso siffattamente per le sue pubblicazioni dal 1715 al 17^6, che l'Accademia di Parigi lo volle a sè aggregato. A tanto onore il Collegio nostro filosofico esultò altamente : e volendo emulare la facoltà di Parigi, dichiarò