BOLO GNESI 191
•al teatro degl'infedeli orientali ,e sull'intervento de'fedeli di que' paesi alle rappresentazioni comiche dei miscredenti della Coccincina e del Tonkino. Malaticcio poi il nostro erudito , non andò più a Parigi , uia fu a Pavia , Vicario Generale del Vescovo : d' onde venne in patria , e quivi mori di 48 anni nel 1744. Egli è sepolto in S. Paolo , appiè dell' altare che fu già dedicato al Beato Alessandro Sauli.
Singolare letterato, morto nel principio del secolo decimottavo , ma tinto della pece dell'antecedente , fu Gian-Francesco Bonomi. Nacque addì 6 Agosto ìóaó : studiò nel Collegio di S. Luigi : poi andò a Parma e s'iniziò agli studii legali e poetici. Venne in patria , e cinse il gemino lauro legale: Entiò degli anziani e de'Tribuni della plebe più volte: indi, mortogli il padre, applicò solo alla poesia ed all'antiquaria. Ebbe libreria ebbe museo; ma nel 1659 le cose più rare di quella e di questo involate gli furono. Menò moglie: salì in fama come poeta; e, morto a Vienna lo Sbarra che fu poeta cesareo, ebbe invito il nostro Bonomi per entrargli successore. Se ne scusò, per titolo di poca salute; ma invero per amore di libertà. Fu addetto a sei Accademie; cicalò molto, e in oggi si sa appena che fosse vivo. Aveva ornai 80 anni, quando morì il 19 di settembre del 1705-, ed ebbe sepoltura nella Chiesa de' Padri della Carità. Il gusto letterario di questo facile verseggiatore italiano e latino, si può argomentare da vuiii titoli de' suoi opuscoli : Virgulti di lauro; Eraclito, o i pianti morali; Democrito o le risa morali; la Monarchia di Apollo; le Consonanze patetiche ; il Seneca; le linee giornali; gli olocausti canori, la Manna Eucaristica, il Patrocinio d'Epicuro , la Corona di Pindo , e via dicendo.
Diremo d'uno strano cervellaccio, che fu Mariano Bergonzoni Martelli. Nato di poveri parenti e gobbo