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BOLOGNESI 561
ai degni e meritati elogi : non erano ornai più. ripetuti i nomi di patria , libertà , repubblica , Francia , Italia: Bonaparte era tutto! Ed egli it sapeva 1 Vedeva egli cbe i tempi e gli uomini erano pronti a gratificarlo con un trono di quanto in pochi mesi aveva operato. '
Ricevuti vennero i Francesi in Milano con jirove e testimonianze di affetto : Bonaparte vi faceva ingresso con pompa veramente sovrana : tutti traevano a luì. Veniva chiamato Scipione,. Annibale, Giove : Stolidi ! Era un italiano che conquideva l'Italia; o se al tutto non la conquideva, la spogliava almeno, per vestirne la sua matrigna, la Francia ! — Tutto in Milano diventò allora imita^-zione di Francia ; come ora tutto vi ò sommissione e devozione all'Austria.
E mentre i ciechi Milanesi (scimiottando laf Re1-pubblica transalpina) facevan tripudio di canti, di balli, di luminarie, di conviti, di Sconce dan,-ze attorno all'albero tricolore; esercita^artsi pér parte de' francesi infinti e baldanzosi r i diritti della guerra col massimo rigore, Bonaparte , e Salice^ ti Commissario del Governo , non erano appetta-étf-trati in Milano, che gli oggetti più ' preziósi flett Monte di Pietà vennero- portati via, e-depositati in Genova, a simulata disposizione del' Dftettoirid. Eguale nefandità erasi già commessa al Mòri te di Pietà in Piacenza, e ripetevasi hellié piò ricché città conquistate. Una rapina sì emfpia détte sostan*-ze de'particolari , non 'del teSOrO; un&Vloli&fiòné sì enorme del diritto dellè genti, e df qtaArito FA gli uomini è di più sacro j prò vociò la gè n^tklé' 'indignazione. , . or ,
Le imposizioni di guerra , ond' eran tassati i pap-ai, ammontavano a inealoolabili somme : la cupidigia ed i capricci di chi stringeva la forza/erano incomportabili. Desolate vedovanti le campagne per forzate requisizioni , spesso autorizzate , più spesso arbitrarie : d'onde si possono congetturare gli abii-•i e gli affronti che acoompagnavano^ tali àttf di