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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 345
   a motivo della benedizione che si aveva a darà eoli* immagine sacra della B. V. di san Luca.
   A mezzo 1' anno, il giorno 6 di Luglio, seguì nel dopo pranzo la sontuosa e sacra funzione in cui il Legato Eminentissimo d'Adda tenne al sacro fonte, in nome della Santità di Nostro Signore, il Principe secondogenito del Serenissimo Duca di Modena, il quale fu battezzato dall' Eminentissimo Arcivescovo signor Cardinale Boncompagni, coi nomi di Clemente , Giovanni , Federico. — Nella piazza maggiore stava disposto in ordinanza un corpo di milizie, che si stese poi in due fila sino alla piazza di san Pietro o della Metropolitana. All'ora destinata, preceduta dalla Guardia de'Caval-leggieri comparve in corteggio la nobiltà, il Legato , Monsignor Vicelegato , il Gonfaloniere, gli Anziani, i Collegi , gli Uditori di Rota , e tutto in corpo il Senato, fra la Guardia Svizzera in armi, fra popolo innumerabile, al suono delle campane del pubblico; e giunti alla Cattedrale ivi fu latta la fnnzione onde abbiamo detto, essendo la Chiesa addobbata tutta nobilmente, e adorna al presbiterio d'nn baldacchino di broccato d'oro Col ritratto del Pontefice, e di scaffali pieni di vasi d'argento dorato. Sei cori di musici cantavano: le serenissime Duohesse di Modena tenevansi in disparte a veder la sacra cerimonia , insieme a molte Dame, che con isfarzo di vestiario e di gemme., facevano di sé bella mostra in quella pompa so-lennissima.
   Da lungo tempo molti divoti meditavano d'incoronare la Sacra Immagine della B. V. del Carmine, venerata nella Chiesa di san Martino Maggiore, allora de' Padri Carmelitani ; ed era già destinata a tal funzione una somma di Scudi 140 che fino dall'anno 1673 aveva lasciato il signor Conte Carlo Sforza Attendoli Manzoli. In quest'anno però, avvalorato maggiormente lo zelo di molti divoti da una Congregazione costituita di più nobili, e dal Padre Maestro Elia Borghi, custode allora dell'altare