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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   .3,6 ANNALI
   famosa testa di Guido (col quale parve riconciliato) che starà sempre fra le migliori opere, e fra gli stupendi ritratti di Simone da Pesaro. Chiamato intanto dal Duca di Mantova a lavorare per lui alcuni ritratti; prese a biasimare siffattamente Giulio Romano e il Primaticcio, che si attirò l'odio di tutti, E tanto più perchè mai non gli fu dato di ritrarre di naturale il Duca committente. Allora fu che congedato di colà, passò a Verona esacerbato e malaticcio, ed ivi, compiuti appena i trentasei anni miseramente si mori. Era stato dipintore valente ; disegnatore purgato graziosissimo ; buon incisore all' acqua forte ; pronto e felice modellatore. Era pato con ingegno artistico non comune ; ina la pazza indole sua tarpò le ali alla fortuna ch'ei vagheggiava, ma che fuggivagli ad ogni tratto, senza che mai potesse giungere ad afferrarla e trattenerla.
   Scolaro di Simone fu Lorenzo PasineUi, valente rampollo, anzi tallo estremo del grande albero Car-raccesco. Lorenzo era nato nel 1629 ; lavorò sotto il maestro con moltissimo profitto ; dipinse belle cose con lui; poscia coli'Albani: e nella Sala Far* nese vi ha di lui un beli' affresco di stile largo grandiosissimo. Giampietro Zanotti suo scolaro ne dettò una lunga vita, che con quella del Cignani, piettono capo all' Accademia Clementina.
   Flanzinìo Torri fu condiscepolo più che scolaro di Simone da Pesaro: studiò ancora col Cavedone, e disegnò le cose dei Carracci a san Michele in Bosco e nella Sala Magnani. Copiò con gran valore le opere dei classici : fece ancora del proprio, come si vede in san Giorgio dagli avanzi d' alcune pitture nella Cappella di san Filippo Benizzi. Passò ai servigi del Duca di Modena, con Gian Giacomo Monti; ed ivi morì giovanissimo nel 1661.
   Altro scolaro di Guido, oltre il Pesarese, il Gessi ed il Sementi fu Gian Andrea Sirani, nato nel 1610 morto nel 1670. Poco stette alla scuola del Cavedone, che passò presto a quella di Guido, del quale