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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   a5i
   tosto angeliche d'incomprensibile bellezza, d'espressione la più patetioa, la più religiosa ohe ai vedesse giammai. Ecco Guido così semplice ne' pensieri, così grandioso nello stile, così magnifico nel» l'esecuzione. Ecco 1' artista, creato tale dalla natura; e che dell'arte e per l'arte, s'era «sostituito un smore, nn mondo, un' esistenza.-— Nato nell'anno 1575, da un senatore di cornamosa, sonò pur esso in fanciullezza alcuni strumenti, e strini* pellò per tutta la Vita il gravicembalo ; ma datosi presto al disegno sotto il Calvart, fece sua vita la pittura, ed all'età di 13 anni era già maestro ai condiscepoli minori. Il fiammingo maestro ne fu geloso ; ed umiliavalo vendendo a poco prezzo i primi lavori di Guido, e ritenendosi il denaro per sè. Guido allora passò alla scuola di Lodovico, e ne divenne la gloria, insieme al Domenichino, all'Albani, al Guercino, al Tiarini, allo Spada, al Cavedone, al Mastelletta ed al Garbieri. Poi, fatto sbile nel dipinto a olio, si mise a fare da sè , e lavorò in diversi luoghi pubblici e privati, studiando ancora l'affresco, del quale imparò tutti i se* greti e gli artifizi da Gabriello Ferrantini. Fu allora che lavorò in questo genere per Cesare Aretusi in una lunetta ad Olmedola; e, pel Governo, nella facciata del Palazzo Pubblico ; poi nella Casa Zani , ora del Principe Pallavicini ; e a san Michele in Bosco, e a Roma in Casa Rospigliosi ; indi a Bologna in san Domenico, dove superò sè medesimo. A Bologna poi, ed a Roma fece ad olio meraviglie; bastando a sna gloria, nella città de'Pontefici Je dipinture a sant'Andrea della Valle; e in quella del piccol Reno, la strage degl' Innocenti, la Pietà, il Crocifisso, meraviglie dell' arte , che accolgonsi ora nella nostra Pinacoteca, che da lui furono condotte fra il 1604 e il 1614, e che segnano tutte la sua seconda maniera; essendo la prima quella bella, ma un po'falsa e leziosa, che accenna ai modi del Calvart. Alla terza maniera del nobilissimo Guido tendeva l'Assunta, che dipinse per
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