Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Ottavo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (290/856)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (290/856)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ftt,o ANNALI
   Nacque da un negoziante di seterie ilei ióòa > plicò al disegno sotto Lodovico Carracci, che lo introdusse poi scultore con Alessandro Convènti, e che gli plasticò una statua intera per le proporzioni anatomiche. Fatto perito nell' arte Statua-» ria , andò a Mantova e lavorò per Ferdinando Gonzaga bellissime figure in avorio. Ma nel i6o3 * posta a ruba quella città , passò egli a Venezia ) poi a Roma , con moltissimo disagio, dove operò bflssiriliévi in plastica e in marmo, Che mai > più grandi, i più colossali, i più immaginosi. Operò altresì de* Crocifissi oltre ogni dire naturalissimi* Il Gessi, il Roggeri il Domenichino erano allora i primi artisti in dipintura: l'Algardi divenne il lore amico, e lavorò con esso loro nei più mirabili monumenti di Roma. Operò in bronzo, operò in dura pietra, scolpì indefesso nel Vaticano e in altri luo* ghi , per Papi, Principi e Signori fino all'estremo della vita. Architettò e fece in Bologna la grau Cappella Maggiore in san Paolo, munificente dono de* gli Spada alla Chiesa de'Barnabiti, era Parrocchia secolare. Ebbe diversi allievi, frai quali il Perroni ed il Ferrata, ma specialmente Domenico Guidi da Napoli, che lo aiutò amorosamente, e che condusse a fine molte opere di marmo, per lui, ehe afflitto dalla gotta, spasimava in un letto, e che da ultimo, il io di Giugno del i653, in età ancor fresca, useì del mondo, e fu tumulato a Roma in san Giovanni e Petronio dell' inolita nazione bolognese.
   Ma eccoci ai restanratori della pittura fra di noi; a quelli ehe sono i capo-scuola nella città del Francia, del Tibaldi, del Cesi. Parliamo dei Carrocci. Erano dessi quasi appieno d' un età. Lodo' vico nasceva del i555 , Agostino del 57, Annibale del 60. Sin da fanciulli mostraronsi nati al dipingere: ed entrati i due primi alla scuola di Prospere Fontana , superavano di gran lunga i loro condiscepoli. Ma Lodovico specialmente (cugino agli altri due ) vedeva che il far del maestro era manierismo da non imitarsi, c perciò ben presto ad altsi