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alla Corte di Cesare Nunzio. Dopo tale guerra* accompagnò il Duca Francesco a Parigi, dove Luigi il Grande, donò di preziosi doni il valoroso Malvasia, e lo dichiarò Maresciallo e Tenente Generale degli eserciti suoi in Italia. Alfonso IV, successore di Francesco, accrebbe poi al Malvasia Onori e cariche militari. Pieno alla fine di onoranze, volendo riposare dalle fatiche militari, si ritirò nel Castello di Pansano 9 corrottamente Panzano, sul territorio bolognese al confine con quel di Modena, e quivi godendosi un tal luogo signorile della famiglia sua, fabbricò ai Cappuccini un di voto e comodo Ospizio, ed ebbe in qnel luogo quelle consolazioni dello spirito, che nel tumulto del campo, e nelle ooeu-pazioni del secolo non si rinvengono. In tale ee*> i stello morì esso il 29 di Marzo del 1664, mentre 1 compilava importanti Effemeridi astronomiche. La-sciò il Marchese Cornelio ben dieci opere stampate, italiane e latine; poetiche, erudite, scientifiche. L' Accademia de' Gelati ne diede il ritratto e le j memorie: gli amici ne coniarono la medaglia l'anno , stesso della sua morte. Il Conte Mazzuchelii, il Conte Zani , il Muratori lodarono quest' insigne bolo» gnese; e inoltre lodollo (e noi stimiamo quest'encomio più d'ogni lode nazionale) il leggiadro 'Fon-tenelle , che lasciò scritto di lui, nell' elogio< del Cassini. „ Il Marchese Cornelio Malvasia era Se-natore in sua patria , Generale delle milizie del Duca di Modena, e sapiente uomo; triplice qualità che in sò riuniva come gli antichi romani -, divenuti per noi, quasi direbbesi, favolosi.
Un bel libro storico divoto scrisse Suor Adeodato Malvasia9 monaca domenicana in san Mattia di Bologna, che vesti l'abito nel i547> sottosindaca del Convento nel 1573 , e poi quattro volte Priora negli anni 1592, 1606, 11 e i3. Da tale monastero di san Mattia passavano di tre in tre anni al Monte della Guardia alquante Suore, che stavan colà custoditrici dell' immagine e del santuario di Maria Vergine di san Luca. Una di esse aveva titolo
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