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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   Lomelìina padana, e venne seppellito in santa Maria Maggiore.
   Diciamo di Fulvio Antonio Marescalchi. Qnesto chiarissimo bolognese fu Senatore nel 1614, prima ancora d' aver in moglie Lucrezia Monterenzi , le cui nozze con esso lui furono celebrate dagli Accademici Gelati, ond'egli fu membro ed anche Principe. Verso il i63o passò a seconde nozze colla Costanza Alamandini, dalla quale non sembra che avesse figliuoli. Era esso Gonfaloniere di Giustizia nel quinto bimestre del 1642 , quando il Duca Odoardo Farnese con molte lettere lo sollecitò a consentire il passaggio, pel territorio di Bologna , alle sne soldatesche raccolte ai danni della Chiesa. Ma il Marescalchi risposegli che se tentasse inoltrarsi-, egli, fra* suoi cittadini, egli il primo lo incontrerebbe colla spada. Così l'insigne Gonfalo* niere umiliò aneli' irrequieto, mostrandosi degno suddito della Santa Sede, degno figliuolo di Bologna. Fulvio Antonio era stato allievo del Collegio dementino di Roma: indi a Napoli si era formato alla milizia ed alle arti cavalleresche : morì poi quest'onorando signore nel i644- '
   Obizzo Annibale, figliuolo del nostro Fulvio Marescalchi, e della sua prima donua Lucrezia Monterenzi , era colonnello delle milizie bolognesi nel* l'anno 1670; e fu traduttore del francese, degno di molto encomio.
   Fratello di Obizzo Annibale, e figlio di Fulvio Antonio e di Lucrezia Monterenzi , fu Vincenzo Maria Marescalchi. Nato nel 1627, educato nel Collegio nobile di san Francesco Saverio, imparò letteratura, e fu poi dell'Accademia de'Gelati, nella quale divenne Principe nel i65a. Pare ancora, da quanto narra il Fontana nella sua Biblioteca Legale, cbe fosse Giurisperito. — Ebbe in moglie Li-sabetta Pepoli di Roderigo ; dalla quale tre maschi , che propagarono la famiglia tuttora esistente. 11 14 Ottobre del 1699 diventò Senatore; e tosto dopo morì, con dispiacere del primo consesso della patria, e con dolore de'figliuoli.