BOLOGNESI *4S
eolle sue mani i vetri pei telescopi, e per ogni ottico «tramonto. Eustachio Divini era suo grande corrispondente: e ciò per onore del bolognese. Questi poi fu trai più fervidi fondatori dell' Aocademia dei Vespertini di Bologna, che applicò alle Matematiche con molto profitto. 11 Manzini morì vecchio nel 1677 , e fu con pompa solenne seppellito nella Chiesa di san Giacomo, coli' intervento del Collegio filosofico 3 e ne recitò 1' Orazione funebre il Dottor Ercole Antonio Copellino, la quale fit stampata insieme a non poche rime in quell' infausta circostanza.
Fratello degno di Cari' Antonio fu Giambattista Manzini. Sortito avendo da natura vivacissimo temperamento, all'età di dioiotto anni, prese a viaggiar* per tutta Italia; e-del i6a3 era in Roma, dove studiò le Leggi, ed acquistò 1' amicizia e la protezione dal Cardinale Pignatelli, il quale lo consigliò a ritornare alla patria, dove si laureò lo (tesso anno in ambi i Diritti. Ed avendo stretta conoscenza col Cardinal Lorenzo Campeggi bolognese, ne divenne Maestro di Camera, e fu seco alla Corte di Torino, dove, trovata lite con un cavaliere, fu ridotto a dover lasoiare quella Corte e ritornarsene a Bologna, di dove ottenne frequenza d'amioizia ooll'Achillini, col Preti e col Marini, che avevan nome di eleganti a quel tempo. Dichiarato nomo di lettere, andò a varie corti; e fu bene accetto ai Pontefici, Urbano VIII, Innocenzo X ed Alessandro VII.— Godè la stima di Ferdinando IL de' Medici, di Ranuccio II. Duca di Parma, del Duca di Savoia e di quello di Modena. Lodovico XIV. di Franoia l'ebbe in protezione ; e così l'Imperatore Ferdinando III. Ai quali grandi si aggiunsero i famosi Cardinali d'Este, Capponi, Medici, Mazarini e di Savoia. E ben meritava l'amore e la stima di molti egregi, un uomo che assai va* leva in Poesia, in Oratoria, in Politica, in Morale, io Ascetica: il quale ai 3o Novembre 1664 passò di vita, e fu sepolto nella Chiesa dei Benedettini Annoi. Boi. T. Vili. 3a