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è dopo lunga malattia cessò di vivere il a3 Novembre 1696 , lasciando molte opere italiane di scienze e di lettere; e diverse poesie, ed una delle tante spiegazioni dell' enimma Mila Laelia Crispis.
D' alcuni Carmelitani abbiamo fatto parola. A questi aggiungeremo Giulio Cesare Borgia, che vesti l'abito, secondo il rito della Congregazione di Mantova il 2 di Maggio i583, e che ne fece professione il iS Dicembre i585. Morì di peste 1' anno i63o , avendo lasciate poche opere, che sono di argomento spirituale.
Aggiungeremo ora ai bolognesi Religiosi, il francescano BonaventuraBoselli. Naoqne egli l'anno 1598, in Sestola o Fanano, nel Frignano modenese, laonde fu detto ancora Fra Bonaventura da Sestola o da Fanano. Da giovinetto venuto a Bologna colla famiglia, i signori Malvasia si presero di lui viva cura, lo allevarono in propria casa, e gli procacciarono tutti i mezzi per fargli apprendere le scienze. L'anno 1627 ottenne alla sua famiglia la cittadinanza di Bologna ; ond' è che perciò venne detto da taluni bolognese, e chiamato col cognome dei Malvasia. Entrò alla Religione di san Francesco , sotto il patronato di essa Casa Malvasia; e, datosi alla scienza Teologica, vi fece tali e sì rapidi progressi, che all'età di 24 ann' era del Collegio Teologico di Bologna. Applicò inoltre alle lingue orientali , e massimamente all'Arabica, per intendere i libri sacri dettati in quell'idioma. Nell'anno 1622 ( nel quale fu salutato del Sodalizio Teologico) predicò in Alatri; e dopo due anni in Saron; ma scorse molto della vita nel Convento d$i Santi Apostoli di Roma, pel quale Convento e per la quale Chiesa assai adoprò. Fu Confessore dei Principi Lodovici , qualificatore e Teologo della Congregazione di Propaganda ; Predicatore in essa Chiesa de' Santi Apostoli per tre diverse quaresime. Oltre di che seppe molto di Storia Ecclesiastica e di Poesia ; e venne ascrìtto all' Accademia de' Fantastici di Roma. Si adoprò molto per l'edizione della famosa