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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 143
   in lingna polaoca, al suo Gran Cancelliere che replicasse in lingua italiana le formule precise de'suoi sentimenti, i quali sonarono questo concetto, che Bologna era il nobilissimo ed altissimo portico della Chiesa , per la quale si aveva ingresso al trono di Sua Santità, le cui grazie Ella aveva principiato a godere da' figli del santissimo ed amantissimo Padre, felicemente regnante; con altri ooncetti di stima e d'encomio, non meno per la medesima città che per
   10 stesso Ordine senatorio.
   Così finirono le cerimonie, e così fu sciolta l'udienza, con inchini per una parte, e con dignitose espressioni per 1' altra. — In questa circostanza il Beverendo Canonico Don Gian Tommaso Stanzani, fece uffizio di Segretario della straordinaria Deputazione.
   Il 18 di Febbraio arrivava a Bologna anche la figlinola della Regina di Polonia, nonché il Cardinale d' Arquien, che fu visitato a nome pubblico dai quattro Senatori Ghisilieri, Foscherari, Campeggi e Guidotti. Il Cancelliere Masini andò a recarne l'avviso; e il Cardinale, in abito lungo, accolse con ogni gentilezza gì' inviati nobili àlei Senato, e della Municipale Rappresentanza.
   E siccome la Regina Vedova di Polonia aveva seco per Nunzio e Complimentario Pontificio Monsignor Zondadari ; così in nome pubblico furono a complimentarlo i signori Senatori, Segni, Albergati , Scappi e Fantuzzi; che la mattina del 19 Febbraio si condussero al Palazzo Riario, dov'esso abitava, e coi soliti cerimoniali gli fecero visite ; ma con maggiore famigliarità del consueto, perchè di questo Monsignore aveva antica e stretta conoscenza.
   Il primo di Marzo , sulle ore quattordici, morì
   11 famoso e antico Segretario Maggiore del Reggimento, Conte Cosimo Gualandi gentiluomo sanese, che da più di quarantanni serviva con molta lode l'Illustrissimo Senato, il quale con vero rammnrico sentì l'annunzio di tale perdita, come tutti,i Can* cellieri di un tanto capo e maestro. Il giorno prima