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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   178
   ANNALI
   si raccolsero nel vicino Convento di san Martino Maggiore. Ivi, a tre ore di notte, accompagnati da staffieri con torce, montarono in due carrozze gli otto eletti Senatori, che, smontando alla porta del Palazzo, ebbero incontro gli staffieri dei signori della casa, poi nelle anticamere i cavalieri d'onore della Regina, e successivamente l'Abate e il Barone Scarlatti suo fratèllo, che li condussero alla Regina, la quale stava in piedi sotto un baldacchino, circondato da una corona di Dame , ed assistita dal Maresciallo di corte e dal Gran Cancelliere. Alla comparsa de'signori Ambasciatori la Regina inchinò il capo, e fece un passo quando l'anziano de' Senatori, il Conte Grassi, porgendosi innanzi più degli altri, le recitò con eofasi declamatoria questo complimento.
   „ Riceve tanto splendore questa patria dalla regia presenza della Maestà Vostra, che tutta fastosa e ripienu di gioia si pregia della presente più gloriosa congintura di potere per mezzo nostro tributare divoti ossequi alla vostra reale grandezza. Con sì degno fine il nostro Senato riverente s'inchina a'piedi della Maestà Vostra, e le porge umilissime supplicazioni acciocché si degni di ricevere con magnanimo e clementissimo gradimento queste nostre, al più alto grado, rispettose espressioni, per viva attestazione del pubblico ossequio verso la reale vostra persona , alla quale profondamente inchinati, auguriamo ogni maggiore felicità nella continuazione del viaggio intrapreso dalla Maestà Vostra alla Reggia Augusta del Vaticano „
   Corrispose la Regina al complimento d'omaggio (ben diverso da quello che quarantaquattro anni prima era stato recitato in iperboliche metafore a Cristina di Svezia) con maniere composte ad infinita benignità, facendo apparire e ne'gesti e nella xriaestà della regia fronte quanto le fossero grate le ossequiose significazioni del pubblico rispetto espressele in nome del Senato dal signor Senatore Grassi ; ed in segno del più verace aggradimento insinuò,
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