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Appiè della scala, dopo nuove indispensabili cerimonie d'etichetta. Sua Eminenza ascese in carrozza , avendo a fianco il Vicelegato, e in faccia i due Senatori Ambasciatori o Deputati, che dir si vogliano. — Nella seconda carrozza, oh' era di Monsignor Vicelegato, entrarono soli i due Camerati più anziani, l'uno dell'Aldrovandi l'altro del Manzoli. Nella terza era Don Cesare Cicala, Maestro di Camera di Sua Eminenza cogli altri due Camerati del Manzoli e dell' Aldrovandi.
Nella quarta cioè in quella del Senatore Aldro-vandi , salirono, con alcuni gentiluomini di Sua Eminenza, il Segretario e il Maggiordomo Moscar* dini. Indi seguirono, con altri signori e cavalieri, le altre carozze, senza interrompere 1' ordine di quelle dei Manzoli e dei Camerati, ch'ebbero il luogo d'ordine spettante loro, prima delle altre.— Con tale disposizione, fra il plauso universale della plebe, che s' accalcava a raccogliere denaro fatto gittare dal Cardinale a segno di splendida ricchezza, pervenne l'intera comitiva fino a san Lazzaro, dove l'Eminenza Sua, scesa di carrozza, entrò in una casa ivi contigua. In essa si trattenne brevemente, a ringraziare i rappresentanti della città di Bologna , che poi licenziò con parole di benevolenza e di ringraziamento. E poiché ancora ebbe ringraziata la nobiltà, che volle accompagnarlo in segno d'ossequio; prosegui il cammino alla volta dell'Emilia meridionale, mentre il Vicelegato, gli Ambasciatori, i Camerati, il Segretario, il Maggiordomo ed i Cavalleggieri vennero a Bologna in comitiva, colle loro carrozze e con seguito di altre.
E il a Decembre dello stesso anno arrivò a Bologna il nuovo Legato, Marcello Cardinal Durazzo Genovese, dell'Ordine de'Preti , e del titolo di santa Prisca, Nunzio a Sua Maestà Cattolica per Breve d'Innocenzo XI., e ch'era già fatto Cardinale sino dal 5 di Settembre 1687. — Egli fu da ultimo Vescovo di Spoleto, e venne eletto a Legato di Bologna da Innocenzo duodecimo. La notizia d'un tale