ANNALI
di cavalleria delle milizie imperiali austriache, il quale ripigliò la fortezza Najaisel in Ungheria # eh' era in mano de' Turchi e degli Ungheri ribelli, e la città di Cassovia, tenuta da un Serraschiere s da molti Gianizzeri , de' quali morirono mille e quattrocento, e de' bravi del Caprara non più di sessanta (25 Ottobre). Techely, capo ottomanno si ritirò cogli avanzi dell' esercito in Voradino ; ma assalito da tutte parti dal Maresciallo bolognese , dovette arrendersi alla fine con seimila uomini ivi stretti, e consegnare al Caprara conquistatore le chiavi della città. Così Patach e Montactz 1' una dopo 1' altra cedettero ; talché il Caprara divenne il iQace della vittoria, e giunse a riporre la corona sul degno capo di Cesare. Viveri, munizioni, artiglierie, armi da taglio e da punta, ogni cosa fu iu potere del Caprara. Anche Misroz ed altri luoghi di là dal Tihisc-o vennero in potestà degli austriaci; sicché le insegne dell'Invitto Leopoldo furono inalberate di bel nuovo su tutte le torri di Lama-gna , e d' Ungheria e dell' Impero.
Per tale modo, mentre fu salva l'Europa intera dalla barbarica iovasione, che la minacciava; esultò la Chiesa di Cristo di veder ricacciate oltre i Carpazi ed il Danubio le irate torme infedeli ; e Bologna andò gloriosa de' trionfi del suo famoso concittadino , cui Leopoldo imperatore donò titoli e ricchezze, ed Innocenzo Pontefice scrisse un Breve di gran lode , e di gloriosa memoranza.
Neil'anno, di che finora si è parlato, essendo morto il Cardinale Savelli, protettore del Collegio dì Montalto, gli fu sostituito in essa protezione il Cardinale Azzolino. — Il dì d'Ognissanti passò Monsignor Archinti, già Vicelegato, e fu salutato ed inchinato dal Senato e dai Nobili. — Finalmente in quest'anno vennero acquistate le scritture del Notaio storiografo Gian Nicolò Pasquale Alidosi, e messe nel grande Archivio, dove si conservano gli Atti e i Protocolli de' Notari.
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