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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI i©3
   que' tempi si abusava del potere, e si percoteva il
   Più debole, come quegli che non sa rintuzzare òppressione, e che ad ogni modo si sobbarca sotto il flagello della forza da triste genti ministrata.
   ANNO DI CRISTO 1683.
   I)ue personaggi piemontesi, il Principe e la Principessa di Carignano, stettero incogniti alcuni mesi fra di noi: ma come furono per partire (27 Maggio) ne diedero avviso al signor Gonfaloniere, rendendogli nota la loro soddisfazione per la gentilezza della nobiltà bolognese; e come intendessero di farne parte a Sua Altezza Reale di Savoia. Ma poiché atettero in Bologna come privati , non permisero cbe il Reggimento fosse a salutarli in gran costume» Il perchè i quattro Senatori deputati, Zambecoa-ri , Bentivoglio, Davia e Ranuzzi, furono in semplice ferraiuolo al palazzo Legnani (dove soggiornarono que' Principi ) e dissero le solite parole di cerimonia, meditate dall'ingegno perchè dal cuore non suggerite. Vennero ricevuti in piedi; dal Principe in una sala, dalla Principessa io una camera da letto: fu breve il colloquio, dignitosa la cerimonia, cortigianesca la partenza: molto il corteg-
   f;io dei visitati e dei visitatori ; assai 1' arte, poco ' affetto.
   Prima di loro partiva di Bologna Monsignor Ar-chinti Vicelegato, che faceva i saluti al Municipio e riceveva le visite dal medesimo, promettendosi fausta occasione di far ritorno alla sottoreggenza di Bologna, onde partiva a malincuore, per le buone accoglienze che vi avea ricevute (i5 Maggio). Soltanto ai 4 di Giugno arrivò fra noi il Vicelegato novello; e fu Monsignore Santa Croce, che venue accolto colle solite formalità.
   In quest' anno salì ad onori gloriosissimi il bolognese Conte Enea Caprara, Maresciallo Generale
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