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ANNALI
ctii succèdettero cinque salve di mortari a più di cento per volta, nonché altrettanti di que' piccoli che diconsi codette. Contemporaneamente dalla piazza e dalle quattro porte di Galliera, san Mammolo, san Felice e Strada Maggiore rimbombavano cannoni , con tale uno strepito che la città pareva d' ogni parte bombardata. E nello stesso tempo sì spararono mortari d'attorno alle mura, quant'esse sono in recinto.
Nè qui terminò la magnificenza e lo splendore proprio degli animi generosi del Reggimento di quei giorni ; che vollero accesi molti fuochi di gioia, disposti con artifizio meraviglioso, dinanzi la facciata lunga ed eminente che sta contro al Palazzo Apostolico nella Piazza del Nettuno. — Erano situate nella sommità di quella fabbrica, con vaghezza straordinaria, varie insegne militari elegantemente dipinte, per fare una gran base a diverse figure, colle quali ideavasi un nobile applauso alla vittoria ottenuta. Vedevasi nel mezzo di que'guerrieri ornamenti lo stemma della maestà dell'Imperatore, sopra del quale le due Aquile bianca e nera, che spezzavano la Luna ottomana. Sul capo delle Aquile posava il triregno pontificio e sopra vi stava librata 1' argentea Colomba, per dinotare l'assistenza dello ^Spirito Santo, e la zelante interposizione della Santità d'Innocenzo XI. per l'unione delle armi imperiali e polacche, affine di rintuzzare gli sforzi -de' Turchi. Stavano dall' una e dall' altra parte degli stemmi a trofeo, due grandi Leoni, ognuno dei quali teneva il globo del mondo, simbolo della potenza di que'-monarchi tributarii al Triregno. Dall' una parte era la statua della Fede, dall'altra 'quella della Speranza, cui facevano ala gli stemmi
Tutto questo adornamento era splendido di lumi all'intorno, ohe combinati a molti colori pirotecnici, facevano vaghi que'trofei, vaghissime quelle