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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 53
   per esporlo a qael castigo, che per altro ti era meritato stando cosi assente, contumaoe, ed impenitente , pregandolo ad andare più mite nell* esecuzione della sentenza senza effusione di sangue; caso che detto Emanuele capitasse in potere della giusti-aia secolare.
   Terminata la pubblicazione del suddetto processo, e dopo essersi fulminata la sentenza come sopra» •ili sul medesimo Pergamo un altro Padre Domenicano, il quale nel modo, e forma predetta, davanti li medesimi Eccellentissimi Giudioi lesse il sommario del processo, e sentenza rispettivamente contro Aloisio e Girolamo fratelli de'Malvasia figlinoli del zig. Francesco Maria da Bologna, ed Innocenzo Piazza Cameriere di detto Aloisio; il quale Sommario in sostanza conteneva le qui sotto notate cose in Epilogo ristrette cioè. Che trattenendosi nelle Caroeri del Santo Officio di Bologna il suddetto Emanuele Passerino, alias Leone, o Giuda Vega, eragli permesso dal Padre Inquisitore che un tale Vitale Ambrosio Ebreo gli servisse di cuoco per cucinare i oibi, conforme l'uso degli Ebrei, come in effetto lo servì sempre sino al giorno della fuga, ed estrazione di detto Emanuele. In questo tempo Vitale Ambrosio suddetto ebbe occasione di praticare e trattare oou li saddetti Aloisio e Girolamo Malvasia per altri suoi affari con li quali poi anche intavolò il trattato della scarcerazione, estrazione e fuga di detto Emanuele per una parte, e per l'altra con certi Ebrei di Venezia oolà trasferendosi, e ritornando in Bologna conforme richiedeva il bisogno e l'urgehza del negoziare per l'interesse della scarcerazione suddetta. Abbracciarono l'impresa li Malvasia, e tanto più volentieri, quanto che sspevano che un tale Valentino, che già un tempo lì servì di staffiere, allora si ritrovava al servizio attuale del Padre Inquisitore, e oon quello cominciarono a far la pratioa di simile affare; ma trovandovi durezza, e renitenza si lasciarono seco intendete di volere il servizio, o per amore, o per forza, minacciandolo con mali Annoi. Boi. T. Vili. 9