BOLOGNESI
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e la tavola, si assise il Porporato in una grande sala, in mezzo ai due Ambasciatori, e diede udienza ai camerati degli Ambasciatori stessi, poi ai nobili ; e tutti fecero complimenti adatti alla circostanza, e dal gentile Eminentissimo ricevettero ricambio di complimento.
Dopo questa prima cerimonia, il nuovo Legato rimase solo perchè riposasse, e tutti gli altri si partirono , andando i signori Ambasciatori al solito luogo di loro alloggiamento. All'ora del pranzo gli Ambasciatori col codazzo della Deputazione ( meno i camerieri che servivano) si assisero a tavola col Legato nel palazzo Locatelli, dopo di aver data l'acqua alle mani. L' apparecchio del convito non poteva essere più magnifico e vago , e per la bellezza de'trionfi, e per la quantità de'rifreddi, tutti foggiati ad alte moli, adorne di bassi-rilievi cogli stemmi di Sua Eminenza.
La copia e la squisitezza de'pesci, delle frutta, delle confetture e dei vini, non lasciò che desiderare ; ed alla sontuosità del convito rispose l'allegria de'convitati, e di Sua Eminenza in particolare che fece versi e disse brindisi in onore della nobile comitiva. Nella stanza coutigua era preparata la tavola pei gentiluomini di Sua Eminenza e per la nobiltà bolognese che avesse voluto servigio di pranzo. Quivi erano, il segretario Balbi ed il maestro delle Poste; quivi gentiluomini in comitiva lieta e concorde.
Alle ore ventuna si disposero le carrozze per la partenza , e si sollecitò il viaggio verso Bologna, precedendo a tutti la guardia de' Cavalleggieri ed il Cavallaro Ughi ( essendo 1' altro corso innanzi con lettera d'avviso all'Illustrissimo Gonfaloniere di Giustizia Bentivoglio ) ed incontrando ad ogni momento nobiltà bolognese , alla quale il Legato praticava continui tratti di molta cortesia.
A sau Lazzaro era l'Eminentissimo Arcivescovo Boncompagni e Monsignore l'Illustrissimo Vicelegato , con seguito numerosissimo di nobiltà e di Armai. Boi. T. Vili. 7
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