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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   417
   ANNO DI CRISTO 165».
   In questo tempo Bologna stava sì quieta, che le storie civile ed ecclesiastica non ce ne recano avvenimento alcuno degno di tramandarsi alla posterità. I partiti del medio Evo da lunga stagione erano cessati: il governo a comune, colle sue angustie e co'suoi spessi mutamenti ornai non conoscevasi che in due o tre luoghi estremi d'Italia, e nella piccola Repubblica di san Marino. La signoria che travasavasi d' uno in altro ambizioso, era caduta e concentrata dappertutto in quel solo potentissimo , che tutti gli altri aveva umiliati o disfatti. Da noi non erano più gare ambiziose, ma solo emulazioni per adornare la città di notevoli edilizi, sotto la protezione de'Legati del Pontefice, de'Gonfalonieri del popolo, de' ricchi e nobili cittadini, nonché de'*Massari delle Arti. E sotto questi Massari difatto alcuni edilizi di Bologna (frutto della pace) a*innalzavano di comune e rara concordia; come ad esempio basterà, sotto quest' anno, il sapere che la Chiesa della Pietà, o de'Mendicanti , 8Ì veniva oompiendo dell'interno adornamento di sontuose tele dipinte: poiché il Cavedpni ne aveva abbellita la Cappella dell'arte dei Fabbri, con quel famoso 1 quadto del santo Alò od Eligio, il quale sarà sempre il suo capolavoro tizianesco, ed.uno degli ornamenti più cospicui della Pontifìcia nostra Pinacoteca: Lodovico vi dipinse, per la Compagnia dell'Arte de'Salaroli, la vocazione di san Matteo » grandiosa sua tela : il Tiarini fi ebbe posta una sua peregrina invenzione, condotta ad olio con istupendo magistero : il Mastelletta vi aveva esposta una delle sue tele più diligenti: Guido, all'aitar maggiore, di proprietà dell' Eccelso Senato, ebbe già messo quel miracolo sublime che tutto il mondo conósce; quell'immensa tela istoriata, dove i protettori
   Annal. Boi. T. VII.
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