BOLOGNESI
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cbe nel 1637 (3o Agosto) lo fece Cardinal Diacono del titolo della Santissima Trinità in Monte Pincio. Venuto a Bologna, ebbe a Vicelegato lo Spinola suddetto. Questo Legato Barberini comandò che si spogliasse di mura Qastel Franco per vestirne Forte Urbano, che degli altrui materiali si veniva adornando. Tali mura erano grosse piedi 4> e dove vi fossero speroni si estendevano fino a 7. La loro altezza era di a9 piedi ragguagliatamente, senza parlare della merlatura. — Il luogo smantellato di Castel Franco aveva avuto origine circa del 1226, poco lontano dal Foro de' Galli, onde gli storici dell' origine nostra fanno parola concordemente. Quivi presso Ircio, Pansa, Marcantonio, Federigo e Cristierno è fama che dessero prova di varia industria nell' armi. — Le mura di Castel Franco vennero forse incominciate nel ia3i, e furono difese da fòsse e da argini. Nel 1570 Pio V. Papa volle convertire il luogo in fortezza; ma perchè questa vista d'ostilità non tornava grata ai Bolognesi, Papa Gregorio XIII. concittadino nostro, sospese le opere di militare architettura, le quali furono trasferite alla nuova Fortezza Urbana, onde finora abbiamo fatta commemorazione.—E facendo sapere che il nostro Arcivescovo (3o Ottobre) diede utilissime Costituzioni pel Foro e per la Curia ecclesiastica (le quali si trovano stamr paté) metteremo fine alle cose del presente anno.
ANNO DI CRISTO 1G50.
Terribile tempo ; stagione di morbo pestilente ! Le Romagne e la Lombardia, ma specialmente Milano e Bologna ebbero a provare le percosse del funestissimo e fatale flagello. I sintomi di questo non furono dappertutto i medesimi. In alcuni luoghi un'irruzione di sangue dal naso annunziava l'invasione della malattia, e quasi sempre fu presagio di morte. Comunemente però apparve sotto le ascelle Annal. Boi. T. VII. 5a
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