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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   3i7
   cioè Giovanni Spatario. Fa esso discepolo di Bartolommeo Ramo Pereja Spagnolo, che leggeva la Musica nel pubblico Studio di Bologna nel 1482. Spatario ne apprese l'arte da'suoi primi fondamenti di matematica, e tutta l'erudizione che a que'giorni ai richiedeva , così in fatto di conoscenza teorica, come per ciò che spetta a pratico esercizio ; talché sui primi anni del secolo decimo sesto divenne maestro nella musica ai Chierici del Capitolo di san Petronio, e nel i5ia il 3o di Giugno fu eletto Maestro di Cappella in detta Basilica Collegiata, come apparisce da un Campione conservato in Cancelleria di essa Chiesa Collegiata, e scritto dal notaio Lorenzo da Massumatico. — A que' tempi era già insorta gagliardissima questione tra' professori di Musica, oirca il metodo di scriverla proposto da Guido Aretino; e molti produssero colle stampe i loro pareri intorno all' argomento , come riferisce il laboriosissimo Quadrio nella Storia e Ragione d' ogni poesia. Fra i tanti barbassori che diedero sentenza prò e contra, fu pure il detto Ramo Pereja, avverso a Guido, il cui metodo tacciava di confusione, e giudicava soggetto a non pochi inconvenienti. Nicolò Burzio parmigiano .si fece a contraddire lo spagnolo ; e più con villanie e con sarcasmi, che con valide ragioni pretese impugnarlo. Ma lò Spatario, mosso a grand'ira, vedendo così malmenato il maestro suo, rese la pariglia al parmigiano con un'opera volgare, dove la sola intitolazione ad Anton Galeazzo Bentivoglio Protonotario Apostolico è dettata in latino. In essa opera, imprèssa per Platone de' Benedétti nel 1491 il 16 di Maggio, è fatta difesa del Pereja, ed è accusato di gravi errori Nicolò Burzio, oon quell'accanimento onde sempre si esce in campo, quando non è guida la ragione imparziale, ma la passione e 1' ira di parte. —Intanto i nomi dello Spatario, del Ramo, e del 'Burzio andavano per le bocche de' musicisti ; sicché un Franchino Gafurio da Lodi, scrisse poi un libro de Harmonia Musi-corum Instrumentorum, dove attaccò aspramente i