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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 361
   dal padre, se questi fossesi trovato in vita pur anche. Morì Francesco in paese straniero , dove non ebbe forse l'onore d'un'epigrafe: ora però l'obbllo degli antichi è rivendicato; chè molte vite si sono scritte, e molti elogi di lui. E gli stessi forestieri che prima non parlavano che del Vauban, ora gli antepongono il de Marchi, e lo dichiarano maestro di coloro che sanno.
   Non pochi altri architetti bolognesi vengono annoverati dagli scrittori degli artefici del cinquecento ; frai quali Francesco Guerra, valente nelle invenzioni e nelle esecuzioni delle fontane, ed un Girolamo Ranuccio o Ranuzzi, emulo troppo acerbo del Vignola, ed autore dei depositi Buttrigari in san Francesco, nonché d'un disegno per continuare la facoiata di san Petronio, il quale conservasi nella residenza de'signori Fabbricieri. Esso morì sul 1570, lasciando molti pensieri d' edifizi varii per soggetto , e diversi per invenzione.
   Ma il tempo è giunto ohe si dica d'alouni valenti scultori di Bologna, città di pittori a gran numero, non così di statnarii ; o perohé non sia mai sorto quell'uno, che abbia avuto spirito e fortuna di caposcuola, o perchè la difficoltà di recarvi marmi e la spesa molta di questi abbia impedito l'esercizio dello scarpello, senza del quale scultori grandi non si avranno giammai, ma soltanto plasticatori ed inventori facili e pronti. In tanta difficoltà però di scultori in Bologna, questa città vanta 1' Algardi frai secentisti, il Manferdini e il Tado* lini frai contemporànei nostri : e vanta ancora alcuni cinquecentisti, onde in breve ragioneremo.
   Primo di tutti è quell'Alessandro Menganti, ohe nel 1S80 erigeva la grande statua di Gregorio XIII. sopra la porta del Palazzo Apostolico di Bologna, mostrandosi imitatore valentissimo di Michelangelo, e meritando le lodi sincere d'Agostino Carracci esimio giudice. Valente pure fu Anchise Censori orefice e fonditore; valente assai Lazzaro Casario autore di molti sepolcri sparsi per Bologna, e recati
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