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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   3i7
   di sé belle prove. In Modena poi ed in Panna dipinse nel palazzo Ducale e nel Duomo. Ritornò alla patria, e menò in moglie Polissena Oroioni, che di molte figlinole, e d'Alessandro e Fabrizio il fece padre. Fu zelantissimo dell'onore della Compagnia dei Pittori, e da essi tenuto in gran conto, perchè ne sostenne le cariche con dignità e con zelo. A Roma studiò indarno le opere dei RafFaeleschi : era troppo abituato nel proprio stile un po' lezioso, per cui operò con lode, ma non seguì punto punto la romana scuola. Unito di studio col Sabattini, lavorarono insieme diverse storie singolari. Così in Cremona il nostro Orazio tramutò in sacra Galleria la cappella di sant'Abondio. In Bologna poi ritornato, vi condusse tele ed affreschi leggiadri. E basta per tutte sue cose la cappella in san Giacomo Maggiore, dove figurò la Presentazione al Tempio, mirabile quadro che Agostino Carracci intagliò in rame. A san Giuseppe, fuor di Porta Saragozza, ai Santi Naborre e Felice, alla Chiesa monastica della Trinità espose tele di pregio, tutte ad olio pennelleg-giate. Éd una bellissima di lui si vede alla Cappella de' Tanari in santa Maria Maggiore, la quale è sì bene conservata che porge fede pienissima del gran sapere de'cinquecentisti, e della ljndura invidiabile onde trattavan le loro opere. In san Giovanni ig Alonte, nel Collegio di Spagna, e nei palazzi Zara-beccari da san Domenico e Lambertini in istrada Stefano, diede saggi a fresco del saper suo, e mostrò come in questo genere maschio fosse più spedito e vigoroso che non nel pingere ad olio. Stimato da tutti, e rispettato per sin dagli emuli, giunse all' età di Anni, e dopo aver latto celebrare solenni esequie al diletto Sabattini, nel 3o Dicembre 1577 lo spirito suo uscì del corpo, e andò per sempre a ricongiungersi col nobilissimo ed eletto del suo dolce Lorenzo.
   Ma si venga a due maestri del far sollecito; voglio dire Prospero Fontana, e Bartolomeo Possa-rotti. Prospero nacque nel i5ia e morì del 1597.— Annal. Boi T. VII 44