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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   3ig
   una stampa senza sigla d'artista, bella come sono le prime cose di Marcantonio valentissimo -, la quale rappresenta il battesimo di Gesù Cristo, ed è pienamente sullo stile di disegno, tanto conosciuto, del nostro Francia.—• Di scultura ancora seppe egli, almeno almeno in bassorilievo, come i conii della Zecca (ond'egli fu maestro per lunghi anni) chiaramente addimostrano. Così operò in architettura ; e ornai non è chi gli contrasti l'invenzione e il disegno della fabbrica dell'Arte de* Drappieri, presso la gran torre nel polivio di Porta Ravegnana; fabbrica attribuita erroneamente a Gaspare Nadi, e da lui non mai notata ne*suoi Ricordi sinceri ed esatti. De' quali ultimi due pregi del Raibolini, cioè di Scultore e d'Architetto ebbe le Iodi del contemporaneo Gian Filoteo Achillini, che nel suo Viri-dario, alla pagina 187 fa dell'insigne Raibolini la
   Siù bella e schietta lode che mai potesse desiderarsi, [a conviene ornai far parola del maggior merito del Francia, cioè del merito di lui come dipintore. 3, Nello stile antico, che più all'ottimo moderno si avvicina (sono parole di Iacopo Alessandro Calvi) egli si distinse sopra i precedenti pittori, che troppo parvero poveri e meschini al paragone della bellezza e grandiosità delle figure, e della dolce vivacità di colore che campeggia ne' suoi dipinti ; talché di Francesco Francia, al pari che di Pietro Perugino solamente ndivasi a que' giorni dagli amatori delle belle arti celebrare il valore, tacendo la fama di molti che poco avanti aveano grido oell' arte medesima, e che furono meritamente tenuti in pregio per varie eccellenti qualità. „— È comune opinione che prima de'quarant'anni Francesco Raibolini non applicasse alla pittura. Se questo è vero, tanta maggior lode egli merita, per aver saputo tfalir sì alto in matura età, ed operare dal bel principio, non deboli cose ma pprtenti. Bartolommeo Felicini, che avevagli già fatto eseguire una Pace d'argento condotta di niello, allogógli per la Chiesa suburbana della Misericordia una tavola, dov'egli stesso volle