BOLOGNESI
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Il Cavàlier Rìnghìeri (coti chiamato da tatti senza indicazione di nome) fa poeta che verseggiava verso il i53o; e se mai ebbe nome Lattanzio, siccome con-gettnra l'Abate Fiori, allora fu marito di Costanza Angelelli, dalla quale ebbe tre figli, l'uno Canonico e gli altri diplomatici e capitani, come si legge nella Cronologia del Dolfi. Fu degli Anziani, secondo nota l'Alidosi; e dopo il i554 non appare più il nome di lui nè in istorie, nè in nessun necrologio: onde sembra che morisse fuor di patria, forse presso del figliuolo Flaminio, che fu Colonnello in Forlì delle truppe pontificie.
Innocenzio Ringhieri (probabilmente fratello del Cavaliere, e Cavaliere pur esso) era figliuolo di Gaspare Senator di Bologna, e di Ginevra Volta, e fa marito di Dorotea Banzi. Egli pure entrò degli Anziani più volte, e stimar si fece colla penna in prosa ed in versi.
E qui con gioia la più viva diremo d' un nobile cospicuo, sì per letteratura, come per senno e per generosa bontà d'animo; e questi fu Gian Galeazzo Rossiy signore e Conte di Pontecchio. In questo paese , ad otto miglia da Bologna fuori di Porta Saragozza presso la via che mena alle Terme Potrettane, è l'antico feudo della famiglia Rossi, cui appartenne Gian Galeazzo, figliuolo di Lodovico e di Lucrezia Pepoli, Cavaliere Aurato e molto distinto per lettere, il quale ebbe per moglie Lodovica Felicini, donna d'alto merito, che morendo nel 1591, ebbe il panegirico in una epìstola di Muzio Manfredi, e in una lettera di condoglianza che il Tasso si piao-que indirizzare al vedovo consorte di lei. Questi non solo si distinse per molto sapere, ma assai più pel favore che prestava ai letterati, e per la pietà efficace ohe sentì del Tasso, nel tempo di sue maggiori disgrazie ; e prova ne diede nel passaggio che l'illustre poeta fece per Bologna, quando ritornava da san Benedetto di Mantova, dopo il carcere in san-t' Anna di Ferrara , e dopo la visita alla sorella, che a san Benedetto dimorava. In Bologna adunque Annoi. Boi. T. VII. 39