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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   che divenne ricco, per essere stato vano e di spiriti pronti. Suo padre fu Marcinone Pandolfi da Casio, Castello montano della nostra Provincia di Bologna. Girolamo ebbe tre fratelli ; Antonio, Francesco e Pietro, nati dalla prima donna di Marohióne: egli invece nacque dalla seconda. E perchè il padre, lavoratore di terreni, chiamò all'arte sua i maggiori figliuoli, così ebbe campo di poter lasciare al minore d'applicare alquanto alle lettere, come veniva conceduto colassù in quo' tempi onde le scuole comunali non erano per anche stabilite nei castelli e nelle terre maggiori della bolognese Provincia. Fatto garzone .venne Girolamo alla città nostra, e si diede alla professione di mercatante e gioielliere, nella quale, a detto suo, fece grandissima fortuna.
   Visse il Casio Mercante Cioielliero >
   £ con Apol ebbe sua mente unita ;
   A Terra 6anta andò: scrisse la vita
   Di Cristo : or qui è poeta e cavaliere.
   Ebbe moglie, e da lei tre figliuoli; due femmine ohe a lui premorirono ed un maschio di nome Iacopo, cui lasciò le molte sue ricchezze. Poetò Girolamo malamente in età di tanta eleganza nelle lettore; ma essendo un bell'uomo, e di aperta e franca indole, di modi pronti , e di non comune ardimento, andò a'versi ai signori Medici da Fiorenza, che spesso si piacquero, non tanto de* begl' ingegni quanto degli audaci spiriti. E bastino ad esempio il poetastro Baraballo così caro a Leon X., e quest'altro poetucolo , cavalier laureato. — Fino dal i5oi, il nostro da Casio, già negoziante fortunato, e già introdotto a bazzicare frai grandi, era con Giuliano de'Medici, anzi pare lo alloggiasse con sé, ricoverandolo fuggiasco ed umiliato dai Borgia. In seguito (forse per aver usati amichevoli uffici a Giuliano) ottenne la grazia del Cardinal Giovanni de'Medici, Legato di Bologna, che si affezionò a questo bizzarro letterato per trarne piacere e sollazzo. Più tardi poi