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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   elie voleva muover guerra ai Portoghesi stabiliti dì coatro a lui. Coi Portoghesi allora fu uffiziale di inerito non comune ; onde ottenne da Don Francesco d* Almada, che risiedeva in Goa, ordine e titolò di Cavaliere, assistendolo per padrino il famoso Tristano d'Acugna. Terminata quella campagna, riprese il Bartema i suoi viaggi ; e fu in costa dell'Africa a Mozambico, a Solala in Caffreria, ed a Buona Speranza, di dove giunse a Lisbona nel i5o8. Ivi dal Re Emmanuele I. fu riconfermato cavaliere opn diploma onorevolissimo; e sembra che ivi, come narrò al monarca i suoi viaggi, così pure scrivesse il suo Itinerario, libro utile assai in que* tempi che aprivano le conquiste agli europei così in Asia come in Affrica, e nel Nuovo Mondo Colombiano. Pare quindi che il nostro Bartema venisse in Italia ; poiché a Venezia nel i5i8 stampava l'Itinerario; che poi del 35 veniva, pure in Venezia, riprodotto; indi del 63 di bel nuovo; e poi più volte, così in italiano come in traduzione latina, in Augusta, a Francfort ed a Lione nella raccolta delle Navi-gazioni e Viaggi diversi del Ramusio.
   Eccoci ad Ulisse Bassiano. Amico di Marcantonio Flaminio, si recò a Roma assai giovine prima del i54q, vivendo ivi in grande famigliarità col Cardinale Seripando e col Maestro del Sacro Palazzo. 11 Flaminio lo consigliava allo studio delle leggi ; ma la sua delicata complessione non gli consentì di applicarvi. Colà il Bassiano stette in compagnia d* un certo Conte Torelli , cui scrisse e indirizzò poesie, come il Flaminio ne diresse a Ini. Dionigi Atanasi raccolse Rime di vari poeti, e vi è un sonetto ancora del poeta bolognese, il quale ha lasciato Endecasillabi, Odi, Epigrammi ed Elegie latine, che Gioan Paolo Ubaldini raccolse e pubblicò. Il Mazznchelli parlò del nostro bolognese ne' suoi scrittori d'Italia, ed il Fantuzzi, e il Dolce ne fànnò motto pur essi.
   Beccadelli Tommaso fu notaio bolognese, e poeta non comune; e forse ai tempi de'Bentivoglio stette Annal. Boi T. VII. 34
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