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o alla più disperata fino alle vacanze dot Natala . affine frattanto di provedere alla indennità dello Studio* Ma a' era troppo avanzato 1' Amaseo negli impegni, ed i comandi del Pontefice, e gli uffici del Cardinale Farnese terminarono di togliere ogni speranza di buon successo. Ben presto s'avvide Romolo dello sbaglio, e non ritrovando in Roma tutti que' grandi vantaggi, da' quali era stato sedotto , se ne ritornò spontaneamente a Bologna ed alla tua Cattedra, e nell'Orazione decimasesta ohe recitò nei ripigliar le lezioni, faoendo scusa del ritardo, adduce i motivi del suo ritorno. Nuove industrie e nuove offerte più vantaggiose de' suoi amici di Roma, e del Cardinal Farnese tornarono a lusingarlo e ad invitarlo alla' lettura nella Sapienza di Roma» e vi si prestò notamente. Ma non per questo fu pik fermo l'animo suo o più contento della dimora di Roma ; e per istabilirvelò poco sarebber valuto e là perdita dell'uffizio di Segretario del Senato già ad altri conferito, e la impotenza in cui trovavasi- al* lora il nostro pubblico di accrescergli l'onorario: giacché sprezzando questi due svantaggi, mostrassi prontissimo di tornare a Bologna, e con infinita allegrezza accettò il Decreto, col quale il Senato di nuovo lo scelse per anni cinque all'antica sua Cattedra. Ma finalmente un comando del Principe disturbò tutto questo trattato, e ordinò a Romolo di proseguire nella sna lettura della Sapienza: dopo di ohe il Senato di Bologna condusse alla Cattedra dell' A ma se o Sebastiano Corrado, che belle lettere in Reggio pubblicamente insegnava. Ciò avvenne nel i545. Due anni avanti, in questo suo nuovo soggiorno di Roma* perdette Romolo la moglie Vio* lantilla, che colà avea chiamata da Bologna? doso*' che possedeva delle particolari doti di virtù, e ehe sempre fivea amato moltissimo; onde glie M COStò' la perdila un altissimo dolore. Ella fu sepolta neltv Chiesa 4i sant'Agostino di Roma. Ed ecoo aooaddv anche la morte del Pontefice, che troncò ogni speranza di suo avanzamento. A lui fu dato l'incarico