BOLOGNESI
z$9
Minosse, con mille e mille cose di morale, di politica, di chimica; e mille panegirici a tutti ì letterati, e filosofi, e medici, e teologi vivi e morti a quo'giorni : sicché il suo strano Viridario ò un caos infinito di cose, come il Dittamondo di Fazio; colla differenza che l'Achillini ne affastella di più e l'Uberti le narra tutte meglio, benché nato due secoli prima, e benché scrivesse in lingua italiana veramente infantile. — Fu l'Achillini in corte del Moro di Milano ; e seguendo lo stile del Tibaldeo, venne per conseguenza dilavato e disadorno. Entrò degli Anziani in Bologna gli anni i5i6 e i5aa: morì del i538, in età di 72 anni, ed ebbe sepoltura in san Martino Maggiore presso il cadavere di Alessandro suo fratello. — Lasciò Filoteo un volume stampato di epistole, che sono una vera Enciclopedia. Ed oltre il Viridario, di cui abbiam tocco or ora, e cbe da lui fu compito la notte del Natale del i5o4» scrìsse delle Stanze sugli effetti d' Amore, e cento cantilene in versi, e delle Annotazioni sulla lingua volgare, e compilò le Collettanee in morte di Serafino Aquilano, e cento e cent' altre cose, più medioori che buone. Il Crescimbeni, il Quadrio, Leandro Alberti, l'Orlandi, il Bumaldi, il Mazzuchelli, il Ti-raboschi,il Niceron, tutti hanno detto deU'Aehil<> lini, conoscendolo profondamente assai meglio che noi non possiamo.
Letterato storico fu Sebastiano dalle Agocchie, ed ora direbbesi Agucchi. A lui si deve una Cronaca di Bologna dall'anno di Cristo 270 fino al i5o6, che l'Autore presentò a Giulio II. Papa. Gaspare dalle Agocchie presentò la stessa Cronaca a Gregorio XIII., con dichiarazione d' onorificenza per 1' erudito antenato suo. Sebastiano morì in Roma, e fu sepolto alle Grotte Vaticane, dov'era quest'epigrafe che or più non esiste :
SEPULCRUM SEBASTIANI AGUCII BONON IENS1S QUI VIXIT SUB JULIO II.