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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   nozze, e protetto dai Gonzaga, pensava dì restarsi in patria, quando in Bologna venne a morire Francesco Fava insigne Filosofo e Lettor pubblico in sol 1570. Per la qaal cosa Pier Donato Cesi Monsi^ gnor Governatore di Bologna, ottenne dai Gonzaga il Pendasi A tener la cattedra del Fava per tre anni, cioè dal 1571 a tutto il 73. E perchè Federico sentisse affetto per chi a Bologna l'invitò, venne dichiarato subito cittadino bolognese non pur esso, ma l'intera famiglia sna, e presente e ventura, con tutti gli onori e i privilegi conceduti agli originari di Bologna. Alla provvidenza adunque di Monsignor Pier Donato Cesi dovette Bologna l'acquisto e la cittadinanza del Pendasi. Nè solo di lui ma d' altri insigni maestri pur anche : onde con tutta ragione il nostro Francesco Bolognetti indirizzava al degno Prelato I seguenti versi:
   Cià, Monsignor, le Scuole di Bologna Sono a termine tal, che poca spesa Per darri compimento più bisogna.
   Voi pur foste invèntor di tanta impresa, Molto vi dobbiam tutti ; che la mente Sempre ad opre onorate arete intesa.
   L'utile, che da questo ubbiam, si sente Più manifesto ognor ; ma nel futuro Si toccherà con man , più che al presente
   E che da noi condotti sian Lettori, Vi veggo sopra ogni altra cosa inteso, Dei più rari d'Europa e de*migliori, Nel numero non già, ma si nel peso.
   Ma ritorniamo al Pendasi. Appena Federico diede opera alle sue lezioni, fu la sua scuola numerosissima di allievi e rinomatila una, perchè stette frai
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