BOLOGNESI a i5
passò a leggere la Teorica Medica e la Pratica. Ma i veneziani, che per lo Studio di Padova cercavano i meglio professori, ebbero a sè il Vittori nostro dal i53i al 3g. Venne poi di nuovo a Bologna, in tempo che si trovava esausta la cassa destinata allo stipendio dei Lettori pubblici. Pnre, chi *1 crederebbe? troppo premendo al Senato Bolognese il Vittori e Matteo Curtio, fu ordinata sospensione di onorario a tutti gli altri professori sino a tanto che i due più insigni, e che più premevano, compensati non fossero. Dal detto anno 1539 s'no 1 ®tette il Vittori quando in Bologna quando in Padova: ma del i55a fu Benedetto nuovamente condotto a Bologna ; e sostenne poi sempre l'ufficio suo con applauso straordinario e oon infinito concorso, nel tempo che vi era pure fra' Maestri il celeberrimo Lodovico Boccadiferro.—-Ebbe molte amicizie di grandi personaggi, s\ perchè fu eccellente non solo in cattedra ma benanohe nel curare gl' infermi ; perchè si trovò in Bologna quando fuvvi concorso molto di signori per lo trasferimento fra di noi del Tridentino Concilio ; perchè da ultimo ebbe la stima e la famigliarità del Cardinale dal Monte, che fu poi Giulio III., a cui dedicò il nostro Vittori la sua opera Empirica allor famosissima. Cessò di vivere il Vittori nel i56i, e venne sepolto nella Chiesa di san Domenico, piangendolo Virginia Rofièni seconda sua moglie, oltre la scolaresca, e quanti avevano in onore l'utile sapienza. Vivo fu lodato dal Casio, con nn tale Dialogo fra il poeta ed Apollo, che la più strana e bislacca rima non si lesse giammai. E il Casio fu fatto cavaliere da Monarchi ; ebbe ag-
S'nnto il cognome de'Medici al suo; ebbe onori e migliarità da Principi d'Italia e di fuori. Povera e cieca fortuna come arridi talora a chi non merita i tuoi doni, mentre abbandoni crudelmente chi sarebbe degno d'ottenerli !
Ma tempo ornai è che si dica di Leonello Vittori. Fino dal i44o dimorava in Bologna Andrea Vittori da Faenza, medico distinto, il quale ebbe due figliuoli: