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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI i43
   Un altro grande bolognese , e giurisprudente e politico fa Giovanni Zaccaria Campeggi. Tntte le storie contemporanee di Bologna, l'Alidosi, il Si-gonio, il Fantuzzi, il Dolfi, e i Rotoli dell'Antica sapienza nostra parlano a lungo e con sommo onore di questo Campeggi, cui danno comunemente il solo nome di Giovanni* Egli nacque di Bartolommeo e di Paola Cavalcabò del >448» nella città di Mantova, dove il vecchio, che fu amico de'Canetoli, si ritirò nel i44^> dopo la morte violenta d'Annibale I. Bentivoglio, e la cacciata memoranda di tutti
   anelli della parte Canesca. Giovanni venne manata dal padre, che gli fu maestro de'rudimenti scientifici e letterari secondo lo stile di que'dì, allo studio delle Leggi in Bologna, e vi ebbe a maestro Alessandro Tartagni da Imola ; poi andò probabilmente a Pisa sotto Francesco Aretino verso il i47<>. Dai libri del Collegio Civile di Bologna apparisce però che Giovanni Campeggi si laureò quivi 1' 8 di Aprile del i47^> dopo di che lasciò la patria de'suoi avi, e recossi a Pavia dov' era invitato ad una cattedra, rifiutando un simile invito de'Pisani, sì perchè Pavia gli andava più a sangue, sì perohè lo persuase a ciò Tommaso Teobaldi gentiluomo milanese, amicissimo di Bartolommeo padre di lui, e Consigliere del Duca Sforza : il quale Tommaso pose in Giovanni sì vivo affetto, che lo volle a genero, e gli diede in isposa la propria figliuola Dorotea , da cui gli nacquero cinque figli maschi e tre femmine. — Dieci e più anni lesse il Campeggi in Pavia , e divenne sì celebre per saper verace e per eloquenza cattedratica, che Giambattista Pio suo scolare, scrisse di lui essere stato tanto superiore a'suoi coetanei come Giove a tutte le antiche Deità. — Tale fama del Campeggi fece invaghire la Signoria di Venezia d'averlo allo Studio di Padova, dov'egli passò difatto nel i483; e tanto si distinse per vari meriti che gli fu accresciuto l'onorario, e venne agguagliato a Bartolommeo Socino ed a Giasone Maino, che colà pure leggevano, ed erano più provetti