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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI ii3
   Lazzaro Casario, nel secolo sestodkciaio, dentro le gran Chiesa de' RR. PP. di 6an Francesco in Bologna, e giaccion ora nel Comunale Cimitero. Ed ecco Fepigrafe, cbe fa posta a lui in esso Tempio, quasi cinquant' anni dopo che volò al bacio dell' Eterno :
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   MDI.XXX.
   Fu Vlanesio il giovine gran letterato; e si hanno di lui eruditissime note alle opere di Cicerone , e specialmente a quella de Oratore, Ei fu amicissimo di Bartolommeo Saliceti Juniore, annotatore e commendatore pur esso delle opere dell' Arpinate. Ma lo scritto più ragguardevole onde venne in fama Onorata , è un Commentario manoscritto, esistei!tè nella Biblioteca Barberina in Roma, dov*è notizia di qnanto avvenne alla Corte Pontificia, ed in Italia ed in Conclave dalla morte di Adriano VI. all'elezione di Clemente VII.; dove opportunamente parla delle guerre d'Italia, e massime di Lombare dia, occorse in quell'età. Nel qual Commentario, quando è spediente, richiama le cose dai loro prìncipi, e sparge quell'epoca storica di vivida luce e d'importanti notizie.—A Vianesìo scolpì in Bologna (come abbiam tocco) un deposito cattolico Lazzaro Casario: esso deposito stette dapprima in san Francesco Chiesa , poi nella medesima profanata indegnamente: e di là (volgono incirca i cinque anni) lo fece togliere il vivente signor Marchese Francesco Albergati Capacelli, Ciambellano di S. A. R. il Duca