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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   bolognesi
   il Castiglione, cbe a lui scriveva nel i5ia (8Maggio) una lettera gentilissima, a nota della qnale veniva detto com' egli fosse tra gli amici più intimi del Pontefice Adriano VI. — E tale apparisce dalla seguente lettera, cbe aveva scrìtta tre mesi prima egli stesso al Senato di Bologna, da Vittoria città della Cantabria, quando il suddetto Adriano sali la cattedra del primiero fra gli Apostoli.
   n Ai Magnifici e Potentissimi Padroni miei Colendissimi, i Quaranta Riformatori dell' Ecclesiastica Libertà della città di Bologna.
   Magnifici e Prestantissimi Signori miei Colendissimi.
   È piaciuto all' Altissimo Iddio Nostro Signore, che tutto il tempo ohe sono stato in queste parti con grandissima fede e costanza abbia servito e sem-
   }>re accompagnato questo santissimo signor Cardina-e, come pareva che meritasse la vita sua, che certo in questo mondo non ha pari : da poi ancora è piaciuto alla divina clemenza, ch'egli sia stato eletto in Sommo Pontefice e Santo Padre di tutti i cristiani, di che la cattolica repubblica si ha da rallegrare, e rendere infinite grazie all'Altissimo, e maggiormente i sudditi della Santa Apostolica Sede; chè certissimamente credo da san Pietro in qua non fu fatta la più santa elezione di questa. Io, sì per la riverenza ed amore che si debbe alla patria, ed all'osservanza che porto alle Vostre Signorìe, gli ho baciato i santi piedi in nome della patria e vostro ; e Sua Santità ba avuto molto piacere, intendendo da me le lodi della nostra patria e de'nostri concittadini ; maggiormente avendogli io riferita la fedeltà e perpetua costanza verso Sua Santità e della Santa Sede Apostolica. Sua Santità scrive alle Signorie Vostre che vogliano perseverare con la solita fede e devozione verso la Santa Chiesa, aspettando in breve la sua venuta, perchè non pensa altra cosa