BOLOGNESI ns
che volle si chiamasse dellaConcordia, al quale si dovessero portare le querele di private offese, e le ragioni di liti Civili; perchè detto Magistrato procurasse nelle inimicizie private di condurre le parti a soddisfazione 'ed a pace, e nelle cause Civili a composizione ed accordo, o le definisse con consenso delle parti. E che questi non volendo stare alle proposizioni , non potessero ricorrere ad altro tribunale senza il permesso di detto Magistrato.
Per lo stesso fine di togliere gli abusi della Curia e il grave dispendio a'clienti, abolì l'anno i58a il Collegio de' Procuratori, che si era alzato in superbia fin a portare le vesti senatorie, le quali vesti togliendo a costoro, volle, che continuamente il giorno fossero portate, come anticamente, per la città dai Senatori per distintivo della loro carica : ma que-st' ultima ordinazione dei Pontefice, riguardante i Senatori, non ebbe sussistenza che durante il predetto Pontificato. Spedì pure una Bolla in data del 4 Settembre dell'anno 1571 circa il modo di procedere nelle cause d'alienazioni e locazioni enfiteo^ tiche dei beni ecclesiastici e luoghi Pii. Con altra confermò 1' unione del Còmmissariato di Monzone e suo territorio alla città di Bologna, distratto già nel-l'anno i537 dal Legato Cardinale Ascanio Sforza a favore della famiglia Manzoli. Stabilì con lettera di Segreteria di Stato in data 11 Novembre i5jg che il Pretore o Podestà, dovesse sempre in ogni occasione precedere l'Auditore della Curia Criminale detto del Turrone, ed aggiunse alla antica quantità di sale concessa, e da estraersi per uso della città da Cervia, altri sacohi due mila e cinquanta al prezzo convenuto.
Aveva Gregorio conceduto al Legato Pietro Donato Cesi, nel portarsi alla Legazione, la decima parte di quello che avesse ricavato dalle multe di coloro, i quali accusati d'alcun delitto, ed essendo citati, ricusavano di comparire; onde, come contumaci erano condannati a pagare rilevanti somme di danaro. Il che cagionava gravissime e indebite concussioni,
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