BOLOGNESI
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in istrada Maggiore. Senza dire de' bei Conventi nei dintorni, cioè di quello de' Monaci bianchi Benedettini a san Michele in Bosco ; de' Certosini fuor di Porta sant' Isaia, de' Crociferi fuor di Porta Maggiore, de' Francescani poveri all' Osservanza, al Calvario , all' Annunziata. I Monaci Negri erano pure alla Madonna del Monte, le Suore Domenicane a san Luca, e gli Agostiniani Osservanti tenevano la Misericordia.
A que' tempi gli Spedali eran molti fra di noi ; ma i principali nomavansi dalla Vita e dalla Morte: il Monte di Pietà era diviso in quattro luoghi, che tutti soccorrevano ai poveri; come pure vi soccorrevano gli Orfanotrofi ed i Conservatorii di santa Marta, del Baracano,di santa Croce, di san Barto-lommeo, della Maddalena e di san Giacomo; nonché gli Spedali minori di san Giobbe, di san Biagio, di san Francesco, de'Convalescenti, e la Casa di soccorso di san Paolo, dove riparavano a quei tempi donne mal capitate, che riducevansi a buona •vita, senza entrare al Monastero delle Convertite, e legar visi con, voti.
E bastando queste cose ad istituire un confronto fra Bologna di due secoli addietro e Bologna attuale , anzi meglio di quella Bologna, colla trasmutata per la francese invasione; passeremo ora a dir parola degl'illustri nostri concittadini d'ogni classe morti nel secolo decimosesto che ora si chiude, così perchè non furon pochi nè inferiori di merito agli .antecedenti, e così ancora per seguire 1' ordine incominciato in quest' opera, cui teniamo speranza di potere fra non molto condurre a fine.
E per dar principio coi più cospicui de'bolognesi cinquecentisti, metteremo innanzi i tre Pontefici, Gregorio XIII., Innocenzo IX. e san Pio V., bolognese per origine se non per nascimento.
Gregorio XIII.—Dalla famiglia Boncompagni, che in ogni tempo ha prodotto insigni uomini per dignità e per lettere, uscì nel secolo decimosesto Ugo,
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