Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (536/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (536/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   5*6
   ANNALI
   Erette aveva ancora molte metropoli, e fatte altre opere di decero per la Chiesa. Pure i popoli non l'amavano, per la triste vita de'suoi nipoti; sicché i Cardinali dovettero farlo seppellire di notte e senza cerimonie, mentre il popolazzo, che lui non potò oltraggiare nel cadavere, oltraggiò nella statua, che
   fittò nel Tevere , mettendo fuoco all' edilìzio del-' Inquisizione, il cui tribunale fu tanto favorito dal prefato Pontefice.
   Intanto il Cardinale Giovan Angelo Medici, nato a Milano da un Bernardino fratello del troppo famoso Marchese di Marignano generale di Carlo V. venne eletto Papa ( a6 Dicembre ) e fu incoronato nel seguente anno il dì dell' Epifania. Egli segnalò la sua assunzione al trono riconoscendo l'Imperator Ferdinando , e col perdonare a quanti avevano oltraggiata la memoria del suo predecessore. Ma tenendo indispensabile l'insegnare con un esempio ai nipoti dei Papi futuri a non abusare di favori e di autorità, compì la giustizia che Papa Paolo IV. avea incominciata verso la propria famiglia : un giudizio capitale 'espiò gli abusi de'Caraffa, che divennero allora ,
   Ai temerari memorabil segno.
   ANNO DI CRISTO 1B60.
   In principio dell'anno mandarono i bolognesi tre ambasciatori ad allegrarsi in Roma col nuovo Pontefice; e questi furono, un Tommaso Cospi, nipote forse di quello che abbiamo veduto onorato nelle esequie con tanta distinzione, Paolo Poeti e Cristoforo Angelelli Dottor di Leggi; i quali tre Senatori, in compagnia di Giovanni Aldrovandi che risiedeva in Roma a rappresentare il Senato e il Popolo felsineo, resero la solita obbedienza a Pio IV. Papa; poi, lasciando a Roma il Cospi in vece dell'Aldro-vandi, ritornarono alla patria.