BOLOGNESI
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della Sacra Rota, il quale nel i533 da Papa Clemente VII. fu fatto Vescovo di Monselice , e più tardi da Papa Paolo 111. venne eletto Cardinale del titolo.di san Marcello; e finalmente, nell'anno di che soriviamo le storie, eccolo da Papa Giulio III. spedito a noi come Legato. Ma con appena fu quivi giunto ( essendo pur anche Legato al Concilio di Trento) lasciò a noi il Vicelegato suo Geronimo Sauli Arcivescovo di Genova, e se ne passò a Parma, poi a Trento, dove i Padri si raccoglievano di bel nuovo , per proseguire ciò che a Vicenza, ed ivi, ed a Bologna avevano già incominciato.
In questo tempo (narra il Vizani di cui riferiamo le parole ) Ottavio Farnese Duca di Parma, a cui, come si è detto, per congiura procurata dai ministri imperiali, era stato ucciso il padre, dubitando del suo stato, e delle insidie degli Spagnuoli ch'erano in Piacenza, ricorse al Re di Francia; il quale, in grazia di Orazio Farnese Duca di Castro e fratello del Duca Ottavio, e che allora era molto favorito in quella corte, l'accettò sotto la sua prò* tezione, e gli mandò per sua sicurezza molti soldati francesi condotti da Monsignore di Termes Barone francese, e da Pietro Strozzi fiorentino, fuoruscito della patria, amendue capitani illustri di quel tempo, i quali entrarono in Parma sotto pretesto di volerla difendere per beneficio del Duca Ottavio e mantenerla in devozione di Santa Chiesa: onde il Papa, volendo chiarire l'Imperatore, che avea qualche dubbio che qnell'apparecchio non si facesse di suo consentimento, si unì con lui; e fatti assoldare sei mila fanti li mandò a Bologna, dove, per andare all'assedio di Parma, si fece la massa di tutte le genti sotto la condotta di Giambattista di Monte nipote del Papa, che poi col consiglio di Alessandro Vitelli e di Cammillo Orsini ( i quali furono sempre i principali in quella guerra ) spinse innanzi le genti: di che avvisato il Re, fece entrare in Parma nuovo soccorso di cavalieri francesi levati dal Piemonte ; d' onde anco l'Imperatore , il quale si
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