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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   4?*
   anche solennemente la festività del Corpo di Cristo , facendo la processione egli stesso, fermandosi quivi circa tre mesi ed aspettandovi la risoluzione dell' Imperatore, il quale gli fece noto che attende vaio fra Parma e Piacenza, non lungi da Cremona, nel paese di Busseto, appartenente a Girolamo Pelavicino. Dove andato il Pontefice (...Giugno), trattò, fra le altre cose molte, anche la pace tra Cesare ed il Re di Francia, che trovavansi di quel tempo in funesta discordia: ma indarno interpose uffici il mal capitato Pontefice. — Cinque giorni stette il Papa in Busseto, ne'quali (sollecitato dal Duca Pier Luigi di Parma ) trattò molto alle strette perchè l'Imperatore si contentasse di concedere lo Stato di Milano ad Ottavio Farnese , figliuolo di Pier Luigi e nipote di esso Pontefice, nonché genero dell' Imperatore. Ma questi non volle acconsentire, e lasciò il Papa poco di lui soddisfatto, e
   fii altri Farnesi malcontenti ; di modo che il Duca ier Luigi venne in pensiero di voler dare alcun impaccio all'Imperatore: laonde quasi nel medesimo tempo porse aiuto e favore a Pietro Strozzi mentre per Piacenza passò ai danni de' Cesariani. E pochi anni dopo si ebbe anche sospetto che egli , con simulazione di voler vendere le galere del Papa, avesse dato aiuto e consiglio a Gian Luigi Fiescbi da Genova nel tentativo che costui fece di ucoidere il Principe Doria, e levare la città dalla devozione di Cesare e darla alla Francia : il qual tentativo tornò male, perchè la congiura che fu ordita non ebbe il desiderato effetto : ma pure il fatto straordinario commosse gli animi di tutti i Principi d'Europa , e fece parlare altamente e del Fieschi e dei suoi fautori, così scoperti come ammantati col doppio velo del secreto e del mistero.
   Intanto Papa Paolo, cui tutte le cose tornavano sinistre, lasciò Busseto e fece passaggio di nuovo per Bologna, dove otto giorni si fermò; e quindi per la via dell'Emilia orientale recossi alla volta di Roma, avendo promesso ai bolognesi di provvederli d' un ottimo Legato nel futuro anno imminente.