Sia ANNALI
laonde Galliera, sant'Alberto, la Traversa, Raveda ed il Poggio vennero in molta pàrte inondate; • uomini, e case, e bestiami, e tutte le speranze degli agricoltori disperse furono. Della qual cosa do-levansi a cielo e proprietari ed agricoltori di quelle terre, e mandavano querele ai reggenti dei due Stati, ed invocavano quelle più stabili previdenze che derivare non possono se non dal trono. — Ma aie piangevano i nostri, non risero a lungo i finitimi. La Sammartina fu inondata insino all'argine del Po e fino alla Torre della fòssa , cioè per ispazio non breve. Pure le esortazioni al Duca d'Este non valsero ; i danni proprii non ebber forza sull' animo di lui; le cose rimasero com* erano, e cui tocchi il peggio suo danno.
E un altro travaglio sentivano i bolognesi, non quelli soltanto delle basse terre della Provincia, ma del centro, ponendo il Papa obbligo di esazioni alla città, per sovvenire alle spese del Concilio, che già i migliori Cardinali andavano incamminando ogni di meglio, e per provedere ai bisogni particolari di lui, che intendeva di abboccarsi novellamente in Bologna coli'Imperatore per trattarvi cose di grande importanza, desiderandolo a sostegno contro de'baldanzosi Luterani, che davano allora tanti affanni e pensieri a tutta cristianità. Ed allo stesso fine intendeva pure l'Imperatore,che aveva gli scettici nei proprii Stati, e che li vedeva un dì più che l'altro ingrossar di numero e pigliar forza morale. Il perchè di Spagna tragittando in Germania, dov' era il nerbo de'ribelli, doveva passar per l'Italia, secondo il viaggio divisato; onde il Papa, come abbiam detto, faceva pensiero di prevalersi della circostanza per venir seco a ragionamento nella nostra Bologna.
Ecco pertanto il Pontefice con undici Cardinali solamente e con mediocre pompa, entrar nella città dei Bentivoglio e dei Pepoli (... Marzo) il sabato della settimana di Passione ; dispensando le palme il giorno appresso , e benedicendo il popolo dal-l'aringhiera degli Anziani. —In Bologna poi celebrò