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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   Sia
   ANNALI
   Francesca di Lodovico Guastavillani, e posti in al* trai tutela i tre figliuoli Alessandro, Ridolfo e Giani-battista, andò alla corte di Roma, vestì l'abito ecclesiastico, e gli succedettero così bene tutte le cose, che gli passò per le mani la maggior parte delle cose importantissime de'suoi giorni. Difatto (aggiunge il Tomba al Vizani) andò il Campeggi nel i5a8 al Re d' Inghilterra per accomodare le differenze di lui eolla regina; poi tragittò in Germania, e di là venne in Italia con Carlo V. quando quest' ultimo discendeva fra noi a prendervi la corona d'Impero. Ed avuto il Cardinal Campeggi in titolo di Contea il Castello di Dozza, ottenne poi del i534 il titolo di Vescovo d'Albano, e del 35 ebbe quello di Prene-ste, volgarmente Palestrina; poi del 87 ebbe nomina al vescovato di Sabina. Nel suddetto anno i535, per mezzo del suo Vicario Agostino Zanetti, fece tenere un Sinodo in Bologna per rinnovare le antiche costituzioni di Bernardo Bonavalle; e finalmente, volgendo l'anno i538, esso Cardinal Lorenzo fu spedito Legato al Concilio di Vicenza, per comandamento di Paolo III. , come riferisce il Pallavicino nella sua storia del Concilio di Trento. — Il celebre Conte Fantuzzi, nella sua laboriosa ed erudita opera degli scrittori bolognesi dice esser falso ciò che narrasi dall' Alidosi e che fu copiato dal Masini e da altri, che le ossa cioè del Cardinale Lorenzo Campeggi e del figliuolo di lui Cardinale Alessandro, fossero nel i58a levate da santa Maria in Trastevere, e portate a Bologna, e sepolte nella Chiesa dei santi Bernardino e Marta. Esse non vennero levate da santa Maria in Trastevere: soltanto, nel 1571, venne loro mutato posto nella medesima Chiesa, come assicura una lapide colà posta, e riferita dal P. Galletti, raccoglitore esattissimo delle iscrizioni di Roma. Oltre di ciò Carlo Sigonio, che pubblicò la sua opera de' Vescovi bolognesi correndo l'anno i586, non fa parola di tale pretesa traslazione, che sarebbe seguita quattro anni innanzi ad una tale pubblicazione di sua opera. E né 1' Ughelli,