BOLOGNESI
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nuovi Auditori, i quali venissero al magistrato alle Calende di Loglio. E poiché 1' ordine fu stabilito dal Governatore, ecco per la prima volta posti in
3nel magistrato, appunto alle Calende di Luglio, ernardino dei Medici Lucchese, Bernardo Borgon-gio o Borgognoni da Parma, Giulio Scarlattini da Reggio, Antonio Arone od Aronio da Spoleti, nonché Lattanzio Cini da Montepulciano, che fu tra essi il primo Podestà o Pretore. Costoro tutti, dopo che in san Petronio fu cantata la messa dello Spirito Santo, giurarono solennemente di dovere senza premio e con interezza amministrar la giustizia : e tale giuramento fu fatto in mano del Governatore alla presenza di tutto il Magistrato. E ciò fatto, cominciarono poi nei giorni giuridici a dare udienza in cinque tribunali a ciò deputati, nella sala detta del Re Enzio di Sardegna, dentro il Palazzo del Podestà, rimpetto a san Petronio. Quando, fra i cinque sopraddetti Auditori, se ne sceglieva uno a Podestà per mezzo l'anno che oorreva e per mezzo il venturo , soleva questi fare la sua entrata in ufficio, splendidamente vestito di broccato, mandandosi innanzi oltre ai sopraddetti trombettieri coi servi e col peggio, vari carri, molti vestimenti, alcuni cavalli nobilmente guarniti, un cavaliero armato di lucide armature, sei fanti, sei bandiere quadre, due grandi pennoni o stendardi, sei targoni lunghi e sei rotelle: ed era seguitato poi dai quattro Auditori di Rota suoi colleghi, e da molti cittadini che spontanei lo seguivano a cavallo.
Di quest' anno Innooenzo Cibo Cardinal Legato nostro da quaai anni undici, rinunziò alla legazione, perchè si era accorto che a Paolo III. non piaceva ohe le legazioni fossero perpetue, e che 1' autorità di governare restasse oontinuamente in una sola persona.
Avvenimenti notabili non furono quest' anno in Bologna : tutto passò con somma calma, come accadde poi quasi sempre fino alla francese invasione, in sullo scorcio del passato secolo.
Annal. Boi. T. VI.
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